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Tregua Hamas-Israele: 13 ostaggi liberi subito

La tregua tra Hamas e Israele sarà in vigore dal 24 novembre. Tuttavia, un gruppo di 13 persone tra gli ostaggi detenuti dal gruppo palestinese sarà rilasciato immediatamente. L’Egitto conferma il cessate il fuoco provvisorio ma avverte: “Continuare a lavorare”.

Ostaggi, 13 subito liberi

Saranno 13 gli ostaggi israeliani liberati domani a partire dalle 16 (ora locale). Lo hanno riferito i media. Questa è la prima tranche di 50. L’ufficio del premier israeliano Benyamin Netanyahu ha annunciato di aver ricevuto una lista preliminare degli ostaggi che saranno liberati domani. Funzionari israeliani stanno controllando i dettagli e contattando le famiglie interessate.

Hamas conferma

Il braccio armato di Hamas, le brigate Ezzedine al-Qassam, ha confermato con un comunicato che la tregua a Gaza mediata dal Qatar “inizierà venerdì mattina alle 7″ locali, le 6 in Italia. “Durerà quattro giorni a partire da venerdì mattina e comprende un arresto completo delle attività militari”, afferma Hamas. Durante questo periodo, precisa la nota di Hamas, “50 prigionieri sionisti (ostaggi, ndr) donne e bambini sotto i 19 anni saranno rilasciati” in cambio, per ciascuno di loro, del rilascio di “tre prigionieri palestinesi, donne e bambini”.

L’Egitto: “Le comunicazioni continuano”

“La tregua, con tutte le sue condizioni, entrerà in vigore domani, venerdì”: lo afferma il capo dell’Ufficio stampa del governo, Diaa Rashwan, sul sito ufficiale. “Le comunicazioni e le consultazioni egiziane continuano con tutte le parti riguardo alla tregua concordata nella Striscia di Gaza”. Ciò su cui ci si sta attualmente consultando “sono le procedure esecutive dettagliate che entrambe le parti dell’accordo dovranno implementare e rispettare”.

Biden e Al Sisi confermano partnership

Una fonte ufficiale egiziana ha detto ad al Qahera News, l’emittente statale, che l’Egitto è in contatto con tutte le parti per raggiungere una intesa sulle modalità di attuazione della tregua concordata e dello scambio tra ostaggi e prigionieri. Ieri sera il presidente Abdel Fattah Al-Sisi aveva ricevuto una telefonata dal presidente degli Stati Uniti, Joe Biden. Il portavoce della presidenza, Ahmed Fahmy, ha affermato che i due presidenti hanno sottolineato la “solida e ferma partnership strategica” tra Egitto e Stati Uniti e hanno affermato l’impegno a “farla crescere ulteriormente in tutti i campi”.

Collaborazione con gli Usa

Il presidente degli Stati Uniti – riferisce il portavoce della presidenza egiziana – “ha voluto esprimere la sua gratitudine al presidente Al-Sisi per il ruolo svolto dall’Egitto nella mediazione congiunta che ha portato ad una tregua umanitaria nella Striscia di Gaza. Il presidente Biden ha apprezzato gli sforzi egiziani per rafforzare la sicurezza e la stabilità regionale e ha sottolineato il rifiuto categorico degli Stati Uniti allo sfollamento forzato dei palestinesi da Gaza ai territori egiziani”.

“Continuare coordinamento e consultazioni”

Al-Sisi, da parte sua, ha sottolineato che “gli sforzi egiziani derivano dalla volontà dell’Egitto di porre fine allo spargimento di sangue e di raggiungere la stabilità nella regione”. Ha poi affermato la necessità di sfruttare l’attuale tregua umanitaria per raggiungere un cessate il fuoco duraturo e fornire le quantità necessarie di aiuti umanitari e carburante in tutta la Striscia. I due Presidenti hanno poi insistito sulla “necessità vitale di lavorare per una soluzione politica alla questione palestinese, basata sulla soluzione dei due Stati”.

Infine, Al-Sisi e Biden hanno concordato – conclude il portavoce egiziano – “di continuare il coordinamento e le consultazioni tra le due parti in modo da sfruttare l’attuale tregua per rafforzare la sicurezza e la stabilità nella regione”.

Fonte: Ansa

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