Due giorni alla sfida di Lipsia contro la Serbia, ennesimo crocevia del calcio italiano. Ma non è un problema, perché a pensarci bene i tre punti finora conquistati, rientrano nella norma delle previsioni della vigilia che ostentavano la vittoria sull’Albania e magari, poteva starci, come poi è accaduto, la sconfitta contro la Spagna. Semmai a preoccupare, non è stata tanto la sconfitta contro la Roja, quanto il modo in cui è arrivata. Per questo Spalletti è intenzionato a cambiare qualcosa, non nel modulo, sempre 4-2-3-1, quanto negli uomini. Intanto Casa Azzurri a Iserlohn si è trasformata in una piccola Coverciano, visto che la federcalcio ha spostato qui in Renania una piccola parte del suo museo storico, dove sono raccolte le testimonianze e i cimeli della storia azzurra.
Una piccola Coverciano
Troviamo le coppe del mondo dell’82 e quella del 2006, le coppe europa del ’68 e quella del 2021, la più recente vinta a Londra. E poi ancora scarpini appartenuti ai grandi campioni, le maglie che hanno fatto la storia, perché quando leggi i nomi di Riva, Vialli, Totti, per rimanere ai più recenti, non puoi che esaltarti. Guardare la storia, per capire chi siamo, da dove veniamo e dove vogliamo arrivare. Messaggio recepito, adesso lasciamo la parola al campo.
Previsti tre cambi
Dicevamo di Spalletti che non cambia l’atteggiamento, ma almeno tre uomini sì. Dietro è il momento di Darmian che andrà a rilevare lo spento Di Lorenzo. In mezzo dovrebbe toccare a Fagioli più che a Cristante, mentre davanti sarà Mateo Retegui a prendere il posto di Gianluca Scamacca. Quello che conterà poi, sarà l’atteggiamento mentale. Spalletti ha parlato a lungo con i suoi, ha lavorato nelle gambe ma soprattutto nella testa. E’ vero, ci manca un solo punto per approdare agli ottavi, ma sarebbe un errore imperdonabile pensare ad una partita di attesa, perché la Croazia è all’ultima spiaggia, molti sono a fine ciclo e sognano il colpo di coda per dare un senso a questa stagione. Dopo una finale mondiale, sarebbe delittuoso uscire ai gironi. Per questo i croati di Delic faranno la partita. Ma deve farla anche l’Italia, nell’atteggiamento, nella mentalità. Imporre il proprio gioco e provare a vincere. Per evitare guai e riprendere una boccata di ossigeno puro.