Categories: Primo piano

TORNANO GLI ORTI ALL’OMBRA DEL CUPOLONE

Logo Interris - TORNANO GLI ORTI ALL'OMBRA DEL CUPOLONE

Logo INTERRIS in sostituzione per l'articolo: TORNANO GLI ORTI ALL'OMBRA DEL CUPOLONE

La Capitale d’Italia è il Comune più verde d’Europa. Sembrerà anche strano, dopo decenni di cementificazione più o meno selvaggia, ma è così. A dirlo è il satellite che studiando dall’alto le caratteristiche dei tessuti urbani europei ha consentito agli esperti della European Environmental Agency di stilare una rigorosa classifica. Grazie anche alle notevoli dimensioni del suo territorio (1.290 kmq contro i 996 di Mosca e gli 889 di Berlino che per estensione la seguono a ruota), ma soprattutto alla grande quantità di aree ancora inedificate (il 73 per cento della superficie totale), Roma risulta essere la città “giardino” del Vecchio Continente.

Ma, si dirà: sarà anche così, però chi vive la città che tra poco ospiterà il Giubileo non ha questa percezione. Ed è forse per questo che, anche tra palazzi e costruzioni, si va diffondendo la moda degli orti urbani, piccoli spazi di verde – a volte coltivato – che valorizzano zone degradate della periferia. Ma non solo, anche a due passi da San Pietro di trovano esempi di questa nuova frontiera ecologica.
L’associazione Zappata Romana, che censisce orti e giardini comuni nella capitale, ha contato circa 200 spazi verdi condivisi, tra giardini, orti e azioni di giardinaggio collettivo. Aree spesso abbandonate e recuperate da cittadini e associazioni.

LaPresse ha parlato con Orietta Tiburzi, che con l’associazione culturale Passeggiata del Gelsomino gestisce ‘la Fattorietta’, fattoria didattica in pieno centro storico, all’ombra del Cupolone. Al confine con la villa romana Doria Pamphilj, la fattoria ospita anche uno degli orti urbani più conosciuti della città. L’associazione culturale lavora con le scuole per L’Orto bimbo, progetto in cui diverse classi di bambini delle scuole primarie hanno imparato a piantare, prendersi cura e raccogliere ortaggi. Non solo: ha un progetto in atto con associazioni che lavorano con bambini malati psichiatrici e che utilizzano anche l’ortoterapia.

Chilometro zero anche per il concime, niente prodotti chimici, lotta agli sprechi e utilizzo delle tecniche di rotazione e di agricoltura biodinamica sono le linee guida dell’orto della Fattorietta. “Visto che parliamo di orti urbani – suggerisce l’esperta – pensiamo innanzi tutto a recuperare il recuperabile: usare il compost come concime. Procurarsi una cassetta per il compostaggio o farla in casa per non gettare via l’organico prodotto a tavola, non costa nulla ed è utile, anche per evitare concimi chimici”.

Visto che siamo in città con un inquinamento più alto, dobbiamo arrenderci agli insetticidi? “Mai. No e poi no agli insetticidi. Se proprio devi usarli, vai al mercato e compri la verdura lì. Se serve per i prodotti fatti crescere in casa assolutamente no. Ci sono tanti rimedi naturali, ad esempio il sapone di Marsiglia combatte gli afidi, il caffè le formiche, al pomodoro si può dare l’acqua ramata. In più consideriamo che con l’agricoltura biodinamica invece di usare anticrittogamici, antimuffe o insetticidi, le piante si aiutano tra loro: pomodoro e basilico ad esempio allontanano molti insetti”.

Con il regolamento, si fa divieto esplicito di utilizzare sementi ogm e si premia l’agricoltura a basso impatto ambientale: avrà la priorità nell’assegnazione dei lotti chi vive in prossimità, del terreno, per premiare una “produzione a chilometro zero”. Gli ortisti dovranno comunque essere residenti almeno nel Municipio in cui ricade l’area.

Nei prossimi mesi, a partire da settembre, il Comune provvederà a effettuare una ricognizione delle aree coltivate di proprietà di Roma Capitale già utilizzate e instaurerà un rapporto giuridico con gli ortisti. Le aree saranno affidate ad associazioni, in comodato d’uso gratuito per 6 anni, rinnovabili, una sola volta, di altri 6. L’associazione affidataria potrà condividere i terreni con le realtà territoriali, anche organizzando iniziative legate alla tutela ambientale, coinvolgendo le scuole e altre realtà associative del territorio. Nessuna forma di lucro sulle attività svolte, promette il Comune: i prodotti raccolti non potranno essere messi in commercio. I disoccupati, i pensionati, gli studenti e i nuclei familiari con bambini avranno la precedenza sulle assegnazioni.
Insomma, per il Giubileo Roma diventa solidale e si rifà il look… con un tocco di verde.

 

Fabrizio Gentile: