Lo aspettavamo tutti ed è arrivato! Il quartetto azzurro della pista, dopo aver stampato in semifinale contro la Nuova Zelanda un primato mondiale, supera in finale la Danimarca e conquista così la medaglia più ambita – quella d’oro – che mancava all’Italia dalla lontanissima Olimpiade di Roma 1960.
Il quartetto dei sogni
Francesco Lamon, Simone Consonni, Jonathan Milan e Filippo Ganna chiudono col tempo di 3’42″032 che è anche il nuovo record mondiale, davanti al fortissimo quartetto danese (3’42″198) Gli azzurri,trascinati da un superlativo Ganna, riescono nel finale a sorpassare gli avversari per 166 millesimi.Bronzo conquistato dall’Australia, che ha sconfitto la Nuova Zelanda.
Per l’Italia si tratta della medaglia numero 30 della spedizione a Tokyo, la 12esima nella disciplina. Per gli azzurri sesto oro centrato ai Giochi giapponesi.
Ganna: rimonta super nel finale
Prestazione straordinaria degli azzurri, che sono rimasti in testa nella prima metà di gara. A quel punto è uscita a distanza la Danimarca, che ha preso un vantaggio di circa 8 decimi a quattro giri dal termine.
L’ultimo cambio ha visto Filippo Ganna portarsi in testa: il campione del mondo a cronometro su strada ha compiuto un’azione sovraumana, recuperando il gap e tagliando il traguardo con i suoi compagni in 3’42”032. E’ il nuovo record del mondo, battuto il 3’42″307 che era stato fatto segnare in semifinale contro la Nuova Zelanda.
Azzurri che tornano sul tetto del mondo a livello cronometrico dal 31 agosto del 1996, quando Adler Capelli, Cristiano Citton, Andrea Collinelli e Mauro Trentini fissavano a Manchester il limite mondiale di 4’00″958.