Olimpiade appena iniziata e, accanto alle gare, si monitora costantemente il convitato di pietra. Il coronavirus naturalmente, spettro che i No-Tokyo2020 hanno provato fino all’ultimo a scacciare, organizzando una protesta proprio mentre all’interno dello stadio della capitale nipponica sfilavano le Nazioni e veniva acceso il braciere olimpico. E l’ombra del Covid si fa subito sentire: come comunicato dalla federazione italiana, sei atleti azzurri sono stati posti in isolamento fiduciario dalle autorità sanitarie giapponesi. La decisione è stata comunicata dapprima al Comitato organizzatore e poi al Coni. La ragione, il cosiddetto “close contact” in aereo con un giornalista connazionale, trovato positivo al virus.
Azzurri in isolamento ma alle gare ci saranno
Secondo quanto riferito, i sei atleti sono impegnati nelle discipline di pugilato, tuffi e skateboard e, al momento, stanno trascorrendo la quarantena all’interno del villaggio olimpico di Tokyo 2020. A loro, si aggiungono anche sette dirigenti. Tuttavia, la situazione non pregiudicherà la loro partecipazione alle gare. I sei (dei quali non si conosce il nome per ragioni di privacy), infatti, stanno proseguendo i loro allenamenti. E, come comunicato dalla sottosegretaria allo Sport, Valentina Vezzali, parteciperanno regolarmente alla competizione. “Lo sapevamo, eravamo preparati a tutto. Anche questa situazione è sotto controllo e questo è quello che ci interessa. Le cose si possono fare, se si seguono con i protocolli necessari si può andare avanti e io sono convinta che tutti i nostri atleti faranno la loro gara senza problemi”.
Tokyo 2020, l’ombra del virus
Anche il Coni interviene sulla questione, sottolineando che la posizione di close contact “non impatta sulla partecipazione ai Giochi di questi atleti”. Inoltre, il Comitato fa sapere che “la procedura è già scattata subito dopo la comunicazione ufficiale al Coni”. Insomma, tutto sotto controllo per ora. La nuova irruzione del Covid all’interno di Tokyo 2020 non comprometterà il prosieguo della gara per gli azzurri coinvolti. Per tutto il resto, la vigilanza resta massima.