Pomeriggio di terrore a Parigi. Un gruppo di persone si è scagliato contro due auto della polizia, armati di tutto, mazze, sassi e molotov. Bottiglie incendiarie lanciate nell’abitacolo, due agenti molto gravi, ustioni ovunque. La banlieue di Parigi è sempre in mano alle bande. In questo caso, a Viry-Chatillon, non accettano una videocamera di controllo che intralcia i traffici di droga, di auto rubate. La telecamera della Grande Borne, un quartiere davvero difficile nell’Essonne, a sud della capitale, è diventata un simbolo.
L’agguato
Sabato pomeriggio l’agguato, di inaudita violenza. Erano in una quarantina in zona, dicono i testimoni, 15 sono passati all’azione: hanno lanciato le molotov che si sono incendiate negli abitacoli delle due auto di pattuglia, impedendo agli agenti di uscire con un fitto lancio di sassi contro le portiere.
Il cechk point
Alla Grande Borne, cedere il controllo del crocevia denominato Fournil significa perdere potere e soprattutto non poter più gestire tutta la piccola criminalità nel luogo tradizionale. Il lancio di bottiglie incendiarie è continuato anche contro poliziotti arrivati di rinforzo ma per due di quelli presi di mira nelle auto la situazione è apparsa subito grave. Ustioni ovunque, in particolare braccia e gambe.
I precedenti
E’ almeno la terza volta che la videocamera viene ripristinata. A inizio novembre l’avevano distrutta lanciando contro il palo che la sorregge un’automobile trasformata in ariete. Alla fine dello stesso mese, dopo che era stata rimessa a posto, le bande si sono nuovamente alleate e hanno rubato un furgone dandolo poi alle fiamme davanti all’occhio diventato inutilizzabile della macchina che avrebbe dovuto smascherarli. Ultimo tentativo, stavolta con il ministero dell’Interno e il sindaco alleati: due auto della polizia in zona, a pattugliare i malintenzionati e “proteggere” la telecamera. Ora la “guerra” è dichiarata.