E’ di cinque morti, decine di feriti ed un milione di persone evacuate dalle loro case il bilancio del terribile terremoto di magnitudo 8,3 della scala Richter che ha colpito il Cile. L’intensità della scossa ha indotto le autorità a diramare un allerta tsunami e ad evacuare tutte le zone della costa che potrebbero trovarsi imminente pericolo, costringendo così molti cileni che si preparavano ad un lungo weekend in occasione della “Fiests Patrias” – le festività nazionali che celebrano, il 18 e 19 settembre, la proclamazione della prima Giunta di di Governo, nel 1810, con cui si diede avvio al processo di indipendenza dalla Spagna e la Giornata delle glorie dell’esercito – a tornare indietro, allontanandosi dalle zone costiere.
L’epicentro del sisma, che ha provocato onde alte fino a 4,5 metri, è stato localizzato a 36 chilometri a ovest di Canela Baja, nel nord del Paese, ed a 16 chilometri di profondità. Secondo quanto riferito, la scossa più violenta è stata seguita da almeno 12 scosse di assestamento, con una magnitudo compresa tra 6,1 e 7,6 della scala Richter. Secondo il sottosegretario agli Interni, Mahmud Aleuy, si è trattato del sesto terremoto più violento nella storia del Cile e di quello più forte dell’anno in tutto il mondo.
Tra le vittime, secondo quanto riferito dalle autorità, ci sono una donna di 35 anni, schiacciata dal crollo di un muro, una giovane di 20 anni, e tre uomini, morti di infarto per lo spavento. Il Servizio idrografico e oceoanografico dell’Esercito, che ha decreto l’allerta tsunami, ha avvertito sull’arrivo delle prime onde nelle località costiere delle regioni di Coquimbo e Valparaiso. Il sindaco di Coquimbo ha riferito che la città “è inondata” e che linee elettriche e telefoniche sono andate in tilt, come in decine di altre località colpite.
Il Cile da sempre è interessata da fenomeni sismici di grande portata, in quanto si trova lungo la linea di contatto della placca di Nazca e quella sudamericana, in un punto dove la prima si converge di circa 80 millimetri l’anno. Anche nel 2010 il Cile fu colpito da una violenta scossa di terremoto, esattamente il 27 febbraio alle ore 3.34 locali, un evento sismico si è verificato al largo della costa del Maule, con una magnitudo pari a 8.8. La scossa di terremoto durò per circa tre minuti, diventando così la più forte ad aver colpito il territorio cileno dal 1960, e la più forte al mondo dal maremoto dell’oceano Indiano del 2004.