E’ terminato il corteo dei rifugiati sgomberati dallo stabile di via Curtatone (a Roma) che hanno manifestando – insieme a associazioni, cittadini comuni e altri migranti – per il diritto alla casa. La giornata – partita nel segno dell’alta tensione – è terminata senza problemi.
“Identificate 2mila persone”
“Il piano della questura ha funzionato” ha detto al Messaggero il questore Guido Marino a fine giornata. Il lavoro di intelligence e quello preventivo messo in atto da polizia e carabinieri negli ultimi giorni, ha tenuto lontano i violenti dai cortei che si sono svolti in maniera pacifica. Complessivamente, tra giovedì e sabato, ha spiegato Marino, sono state identificate circa 2000 persone, di queste 200 sono state fermate. A 30 di loro, militanti dei movimenti estremisti di destra e sinistra, tutti con precedenti specifici, è stato notificato il foglio di via da Roma, che prevede l’arresto in caso di violazione del provvedimento
5mila partecipanti
Gli organizzatori tirano le somme: “Siamo più di 5000” dicono. In testa al corteo, assieme agli sgomberati di via Curtatone, c’erano anche quelli di Cinecittà e gli sgomberati italiani: assieme tenevano lo striscione con scritto “Casa per tutti. Maestri per i bambini. Medici. Per gli italiani e per i migranti”. Tra i tanti striscioni esposti, riporta Tgcom24, anche uno con su scritto “Poliziotto fatti dare una carezza”, riferito al gesto di un agente che ha accarezzato una migrante durante lo sgombero di piazza Indipendenza.
Un tavolo istituzionale
“Con la manifestazione di oggi vogliamo denunciare che siamo stanchi di questi sgomberi che andavano concordati e continuano a non esserlo – dice Luciano dei Movimenti di lotta per l’abitare all’Ansa – chiediamo un tavolo istituzionale con Comune, Regione, Prefettura e Questura per trovare una soluzione”.
La testimonianza
Tutto è iniziato il 19 agosto scorso con lo sgombero dello stabile fatiscente nel quale vivevano abusivamente circa 500 eritrei e culminato giovedì scorso con lo sgombero degli stessi da Piazzale Indipendenza, dove si erano accampati per protesta.
Molte le donne eritree hanno raccontano ai giornalisti le ore terribili degli idranti: “Dormiamo in strada con il terrore di essere prese di nuovo per i capelli e picchiate”, racconta Fatima, 38 anni, eritrea, con il bambino nel carrozzino ripresa da Askanews. “Siamo qui oggi per farci vedere a questa città: lavoriamo, ci sentiamo romani, perché volete farci sparire?“, conclude tra le lacrime.
Il tragitto
Il corteo è partito da piazza dell’Esquilino passando per via Cavour e via dei Fori Imperiali, per poi raggiungere piazza della Madonna di Loreto in serata.
Roma blindata
Ad accompagnare i manifestati, una Roma blindata: vietate le bottiglie, vietati i pali per le bandiere, rigido controllo sul percorso stabilito, varchi di accesso controllati. Le forze di polizia hanno presieduto tutti i luoghi sensibili nell’area del percorso. L’intera manifestazione è stata inoltre seguita con telecamere fisse e mobili da parte della polizia scientifica.