Un’intensa tempesta geomagnetica ha colpito la Terra, nel corso della notte. Lo ha rivelato la National Oceanic and Atmospheric Administration (Noaa) degli Stati Uniti, specificandone sia l’orario (attorno alle 5 del mattino) sia l’intensità, ritenuta piuttosto elevata (all’incirca classe G4). Un evento non certo nuovo per il nostro Pianeta, né per il Sole che, di fatto, ha manifestato un’espulsione di massa coronale, rilasciando un getto di plasma nel tratto di Spazio che separa la stella dalla Terra. Un evento che, una volta raggiunto il globo, sortisce effetti più o meno tangibili a seconda dell’intensità. Nel caso della scorsa notte, la tempesta geomagnetica ha provocato conseguenze quali l’intensificazione del fenomeno delle aurore boreali, rendendo plausibile la loro comparsa anche a latitudini ben distanti da quelle dei Poli terrestri.
La tempesta geomagnetica
Sulla base della loro potenza, i brillamenti solari possono manifestare i propri effetti sulla Terra anche tramite eventi più aderenti alla quotidianità, quali blackout, alterazioni delle frequenze radio e, addirittura, interferenze con i satelliti orbitanti attorno al Pianeta. La tempesta della scorsa notte, secondo gli esperti, è stata provocata da un brillamento coronale di potenza stimata in X4.5 (su una scala massima di 9): il che, in buona sostanza, dimostra la potenza relativamente elevata del fenomeno e, di conseguenza, la possibilità di riscontri visibili. Inoltre, stando al Noaa, la tempesta geomagnetica non si sarebbe ancora esaurita. “Merito” del buco coronale rivolto verso la Terra, che contribuisce all’accelerazione dei venti solari nella nostra direzione, raggiungendo quasi i 600 chilometri al secondo.