In occasione della Giornata nazionale in memoria delle vittime dell’immigrazione di domani 3 ottobre, Samantha Tedesco, responsabile dell’Area Programmi e Advocacy di Sos Villaggi dei Bambini, è intervenuta per parlare dei minori stranieri non accompagnati. Ad oggi in Italia superano le ventimila unità e arrivano nel nostro Paese con tante speranze, ma anche con la paura per un futuro che non conoscono. Per questo motivo c’è bisogno di intervenire con dei percorsi adeguati di inserimento, di tutela e di elaborazione del trauma del viaggio
Costruire una rete
“Sono 21mila i minori stranieri non accompagnati (msna) presenti oggi in Italia. Ragazzi e ragazze che hanno storie drammatiche, che non possiamo non considerare. Arrivano nel nostro Paese pieni di speranza e paura e sì, anche senza documenti. Diventa allora fondamentale intervenire e dare loro una rete”. Queste le parole di Samantha Tedesco, responsabile dell’Area Programmi e Advocacy di Sos Villaggi dei Bambini, in occasione della Giornata nazionale in memoria delle vittime dell’immigrazione del 3 ottobre.
Principio di presunzione di minore età
“Dobbiamo considerare che i minorenni che arrivano in Italia – dichiara Tedesco, facendo riferimento al decreto legge del 27 settembre – hanno un volto e una storia. Sono persone con speranze, delusioni e paure. Come Sos Villaggi dei Bambini condividiamo la posizione di Carla Garlatti, Autorità Garante per l’infanzia e l’adolescenza, per cui è difficile che questi ragazzi abbiano con sé i documenti, per i rifugiati poi è impensabile, ed è importante rispettare il principio di presunzione di minore età. Crediamo sia importante mettersi all’ascolto dei minorenni, dare loro una rete e gli strumenti per poter avviare un percorso di inserimento e di tutela.
Progetto migratorio
I minori stranieri non accompagnati e i giovani richiedenti asilo sono portatori di una vasta gamma di bisogni specifici che vanno dai più essenziali, quali alimentazione e salute, ad altri più complessi come l’informativa legale, l’orientamento ai servizi del territorio, l’elaborazione del trauma del viaggio, l’emersione e la definizione del progetto migratorio, la necessità di riprendere i contatti con le famiglie presenti nei Paesi di origine o sul territorio italiano e la necessità di imparare la lingua italiana per poter comunicare con i soggetti del territorio in cui si trovano e in cui possono integrarsi.
Strutture per minorenni
Prevedere la possibilità di collocare i minorenni stranieri non accompagnati ultra sedicenni in strutture per adulti, prive degli standard stabiliti per le strutture per minorenni, in caso di indisponibilità di posti, è gravemente discriminatorio rispetto al trattamento previsto per tutti gli altri minorenni privi di un ambiente familiare idoneo presenti sul territorio italiano. La normativa italiana, infatti, non prevede in alcun caso il collocamento di minorenni in strutture per adulti”, conclude Tedesco.
I programmi
Per aiutare i bambini, i ragazzi, le famiglie migranti e i Msna, che corrono un rischio maggiore di sviluppare risposte mentali e psicosociali negative rispetto agli adulti e ai bambini accompagnati, Sos Villaggi dei Bambini ha avviato diversi Programmi in Italia e in Europa. Dal 2017 è presente in Calabria con un Programma di supporto psicosociale rivolto ai Msna e ai giovani del territorio con l’obiettivo di sostenere il loro benessere psicologico e sociale e favorire l’integrazione e dal 2023 lavora presso l’Hub Sant’Anna di Crotone, Centro regionale di accoglienza per adulti migranti.
Attraverso il progetto Well-U propone misure preventive di salute mentale e psicosociali universali a insegnanti, educatori, mediatori culturali, operatori sanitari e sociali. Con il progetto Step In si pone l’obiettivo di sviluppare le capacità dei professionisti del sociale in contatto con le popolazioni migranti particolarmente vulnerabili, presenti in Italia, Grecia e Romania.
Fonte: Angesir