Fase 2, il virologo: “Rischio messe, pensare a prenotazioni online”

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“La riapertura delle chiese è molto desiderata. Dal punto di vista del rischio di avere assembramenti, però, questo li aumenta, ogni rubinetto di apertura crea problematiche. Spero e credo che venga attuato nel miglior modo possibile, è una questione soprattutto di responsabilità e di autoconvincimento che non è ancora finita, che non siamo fuori dal rischio. Io avrei aspettato ancora un po’”. Lo ha detto a Radio Capital il virologo Fabrizio Pregliasco dopo l’annuncio di ieri dell’accordo tra Cei e Governo.

Galli: “Messe? Anziani meglio se stanno ancora a casa”

Dello stesso parere Massimo Galli, primario di Malattie infettive dell’ospedale Sacco di Milano. “Non mi tirate sempre in mezzo con questa storia delle messe… io dico che ho il massimo rispetto e sono molto contento se si riuscirà, nelle regole del distanziamento, a poter celebrare tutti i riti di tutte le religioni anche in ambito pubblico. Ma il punto è che soprattutto gli anziani, che sono importanti frequentatori dei luoghi di culto, devono stare ben attenti e quindi se restano a casa ancora un po’, non è una cattiva idea”.

L’accordo

Si potrà tornare a celebrare e ad assistere alle messe a partire dal 18 maggio. Lo prevede il protocollo firmato ieri, 7 maggio, dal governo – con il presidente del Consiglio Giuseppe Conte e il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese – e dalla Cei, nella persona del cardinale Gualtiero Bassetti. Le regole prevedono fedeli con le mascherine, no al segno della pace, la comunione distribuita con il sacerdote munito di guanti e mascherina e a distanza di sicurezza dai fedeli che dovranno rimanere fuori se entrati in contatto con pazienti Covid, in caso di sintomi influenzali o respiratori o ancora se hanno oltre 37,5 gradi di temperatura corporea. A contingentare gli ingressi e a supervisionare la situazione ci saranno alcuni volontari o collaboratori, ben riconoscibili e adeguatamente protetti.

Milena Castigli: