Il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, è tornato a parlare del tema dei flussi migratori. Lo ha fatto durante l’apertura della scuola “The Young Hope” e nell’intervista rilasciata a Famiglia Cristian.
Tajani: Il governo non è contro chi migra”
“Questo governo non è contro chi migra. Ieri durante il Consiglio dei ministri abbiamo approvato il decreto flussi che permetterà a oltre 400 mila persone che vengono dal di fuori del nostro Paese di poter lavorare in Italia, per realizzarsi loro ma anche per aiutare la crescita del nostro Paese. Noi non vogliamo i trafficani di esseri umani, chi vuole venire a delinquere, ma non siamo chiusi”, è quanto ha affermato il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, all’apertura della scuola “The Young Hope”, come riporta l’Ansa. “Ma come si fa ad essere veramente aperti? Tu accogli l’altro soltanto se hai una forte identità. L’identità non è chiusura, al contrario è apertura”, ha aggiunto.
L’intervento di Tajani a Mattino Cinque News
“La Germania finanzia ong che salvano i migranti in mare, che è una cosa giustissima, ma li porta in Italia”. I migranti però non vogliono restare nel nostro Paese, “vogliono andare in Germania e nel nord del nostro continente. Oggi ne chiederò conto alla ministra tedesca Baerbock”. Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani a Mattino Cinque News a poche ore dal suo viaggio a Berlino. “Poi, naturalmente, continueremo a lavorare: il ministro Piantedosi è oggi a Bruxelles per una riunione dei ministri dell’Interno. Tutto il governo in maniera sinergica e in sintonia lavora per risolvere la questione migratoria. Ma soprattutto – ha sottolineato il vicepremier – lavoriamo in Africa”.
Tajani: lasciare Roma da sola non conviene a nessuno
Il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani ha parlato della questione migranti in un’intervista con Famiglia Cristiana: “Lasciar sola l’Italia (sulla questione migranti) non conviene a nessuno. Lampedusa non è un solo un problema italiano e non è nemmeno un problema europeo: è una questione globale perché riguarda milioni di persone. L’Africa subsahariana è già scoppiata, in Sudan la capitale Khartoum è ridotta a un cumulo di macerie. Per non parlare della situazione in Siria e in Afghanistan. Per questo miriamo a coinvolgere l’Onu”. Il ministro ha ricordato che a ottobre a Roma si svolgerà la conferenza Italia-Africa in cui il governo lancerà un nuovo programma di investimenti chiamato Piano Mattei”.
Fonte Ansa