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Tajani: “La libertà religiosa: esigenza inalienabile della dignità di ogni uomo”

Il messaggio del ministro degli Esteri, Antonio Tajani, al Forum sulla libertà religiosa che si è svolto a Palazzo Chigi

Il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha inviato un messaggio al Form sulla libertà religiosa che si è svolto a Palazzo Chigi affermando che tra “le priorità strategiche della diplomazia italiana c’è l’impegno per favorire le condizioni all’esercizio dei diritti umani e delle loro libertà fondamentali”.

Libertà religiosa: le dichiarazioni del ministro Tajani

“Il governo italiano, e nello specifico il ministero degli Affari esteri e della cooperazione internazionale, intende impegnarsi direttamente nella difesa e nel rispetto della libertà religiosa che da sempre considera un’esigenza inalienabile della dignità di ogni uomo”. Lo ha sottolineato il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani in un messaggio in occasione del Forum sulla libertà religiosa, organizzato questa mattina a Palazzo Chigi su iniziativa dell’Inviato speciale del ministro per la promozione della libertà religiosa, Davide Dionisi. “Tra le priorità strategiche della diplomazia italiana c’è l’impegno per favorire le condizioni all’esercizio dei diritti umani e delle loro libertà fondamentali. Ogni attentato al libero convincimento religioso, ovunque e comunque perpetrato, è negazione della democrazia ed offesa alla libertà del pensiero, alla dignità di ogni popolo e di ciascun essere umano”, ha affermato Tajani nel messaggio, aggiungendo come “purtroppo continuiamo a registrare la sofferenza di decine di milioni di uomini e di donne che si trovano nell’impossibilità di vivere secondo le proprie tradizioni religiose. Per questo auspico una migliore e mutua conoscenza con quei Paesi dove esistono problemi di questa levatura perché sono convinto che un confronto franco e aperto permetta una più precisa comprensione di quello che, ritengo essere, il primo dei diritti umani”. “La libertà religiosa è condizione e mezzo privilegiato per il raggiungimento della pace” e “lo Stato non può rivendicare una competenza diretta o indiretta sulle convinzioni religiose dei suoi cittadini”, ha evidenziato il ministro ricordando l’articolo 19 della Costituzione come “un principio comune presente nella maggior parte degli ordinamenti civili. Ma esistono forme di intolleranza spontanee, norme e prassi che limitano o annullano i diritti o addirittura legislazioni e regolamenti che non recepiscono il fondamentale diritto alla libertà religiosa o ne prevedono limitazioni”. Iniziative come quella di oggi “a cui ne faranno seguito altre, hanno come obiettivo proprio quello di confrontarsi su tali situazioni e individuare circuiti virtuosi per assicurare in ogni angolo del mondo concretamente i diritti connessi alla libertà religiosa degli individui e alla comunità dei credenti“, ha concluso.

Fonte Ansa

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