I soccorritori hanno estratto, dai resti della centrale idroelettrica del Lago di Suviana, l’ultimo corpo ancora disperso a causa del gravissimo incidente di tre giorni fa. Ora, inizierà la seconda fase dei lavori di intervento nel complesso, volto a effettuare le analisi necessarie ad appurare, con certezza, le cause della tragedia. Nel frattempo, la scatola nera è finita nelle mani degli inquirenti.
Suviana, recuperato l’ultimo corpo
È stato recuperato il corpo dell’ultimo lavoratore disperso nell’esplosione della centrale idroelettrica di Bargi al lago di Suviana, in provincia di Bologna, dove è avvenuta la strage di operai. Non è stato ancora ufficialmente identificato. Mancava all’appello il 68enne napoletano Vincenzo Garzillo. Le vittime sono sette. Ed è fuori pericolo di vita l’operaio di 35 anni, ricoverato in rianimazione al Sant’Orsola di Bologna, ferito dopo l’esplosione, fa sapere l’ospedale.
Il lavoro dei soccorritori
Al lavoro, impegnati nelle ricerche, vi sono circa 200 persone, concentrate soprattutto al piano meno 9 dell’impianto, sotto il livello del lago, dove ieri sono state trovate tre vittime. “Vorrei citare Simone De Angelis, il capo centrale. Questo ragazzo ha visto la centrale in cui lavorava in queste situazioni, ha visto subito alcuni deceduti che conosceva, persone con cui lavorava tutti i giorni, per tre giorni è stato coi sommozzatori guidando le operazioni di soccorso, centimetro per centimetro i sommozzatori che si muovevano in un ambiente in cui non c’era visibilità. Appena trovato il quarto disperso ha avuto un mancamento ed è stato portato via dall’ambulanza”. Lo ha detto l’ad di Enel Green Power, Salvatore Bernabei, visibilmente emozionato in conferenza stampa.
Seconda fase dell’intervento
Finito il momento del recupero dei dispersi, si apre la fase due dell’intervento, che prevede di togliere l’acqua e mettere in sicurezza la struttura anche per permettere l’avvio delle perizie. Questa fase avrà numerosi passaggi. “C’è un pozzo che contiene dell’acqua, stiamo facendo delle analisi per capire che cos’ha dentro”, ha detto l’ad di Enel Green Power Salvatore Bernabei. Per quanto riguarda lo svuotamento del piano allagato, “adesso che i sommozzatori non stanno più giù potremo mandare le idrovore al massimo della capacità”. Le perizie arriveranno ancora dopo: “Attualmente non si può accedere in tutta la parte dell’impianto”.
Recuperata la scatola nera
La scatola nera della centrale di Suviana è in mano all’autorità giudiziaria. Lo ha detto l’ad di Enel Green Power, Salvatore Bernabei, in conferenza stampa: “Tutte le centrali hanno un sistema di supervisione e controllo che si chiama Scada. In questa centrale si trovava nei piani superiori. Questo sistema è già stato preso dall’autorità giudiziaria e quindi se avrà registrato qualcosa si vedrà nel momento in cui verrà esaminato”.
Se il sistema avrà registrato qualcosa “quell’analisi potrà essere utile per capire le cause, perché altrimenti attualmente non è davvero possibile che cos’è successo”. Anche i piani più alti, tuttavia, hanno riportato alcune conseguenze dall’esplosione.
Fonte: Ansa