Disastro e omicidio colposo. Sono questi i reati che la Procura di Bologna ha ipotizzato nell’ambito dell’inchiesta sulla strage alla centrale elettrca di Suviana. Proseguono le ricerche dei dispersi, anche se le possibilità di trovarli in vita sono sempre più deboli. I sindacati e la città di Bologna in piazza per dire basta ai morti sul lavoro. Una manifestazione in programma da tempo, ma che ora, alla luce degli ultimi avvenimenti assume un vlore diverso.
L’inchiesta della Procura di Bologna
Disastro e omicidio colposo sono i reati ipotizzati nell’inchiesta aperta dalla procura di Bologna sulla strage alla centrale elettrica di Enel Green Power a Suviana: 3 operai morti accertati, 4 dispersi per i quali ci sono sempre meno speranze e 5 feriti ricoverati con ustioni. Verifiche sul collaudo e sui subappalti, l’ipotesi dell’errore umano. Rabbia dei sindacati contro il lavoro che uccide ancora: “Non si sa per chi lavoravano le vittime”. Tutta Bologna in piazza per dire basta alle morti sul lavoro. È l’appello del sindaco Matteo Lepore, che invita la città ad unirsi alla manifestazione che hanno organizzato per oggi Cgil e Uil. Una manifestazione indetta da tempo, come in tutte le altre città italiane, su una piattaforma che ha al centro anche la sicurezza sul lavoro, insieme alla riforma fiscale. Ma che dopo la strage di Suviana, a Bologna assumerà un valore non previsto e particolare.
Le ricerche dei dispersi
Le ricerche dei quattro dispersi della centrale di Suviana sono riprese alle otto di sera, dopo una giornata passata a ristabilire le condizioni di sicurezza per permettere l’intervento dei Vigili del fuoco. Per farlo è stata messa in sicurezza una condotta che rischiava, in caso di rottura di una valvola, di far travolgere i soccorritori dall’acqua. Sono stati prelevati gli oli presenti nella vasca al centro delle operazioni e poi sono entrate in campo le pompe idrovore, per eliminare l’acqua che dalla notte scorsa entrava nella centrale. Per aiutare i pompieri, Enel ha anche abbassato il livello del bacino di Suviana di almeno un metro, anche se non è escluso che poi abbia proseguito. Ora si andrà avanti per tutta la notte ai livelli meno 8, meno 9 e meno 10. Con quali speranze, nessuno si fa eccessive illusioni: “Non stiamo lavorando con molte speranze di trovare vivi i dispersi, lo scenario che abbiamo davanti non ci dà questa idea”, aveva detto già di prima mattina Luca Cari, dirigente comunicazione dei Vigili del fuoco.
Il supporto psicologico per le famiglie
Per ora però il bilancio resta quello del primo giorno: tre morti, quattro dispersi, cinque feriti. Oggi alcuni familiari delle persone coinvolte sono anche entrati nella centrale. La Regione Emilia-Romagna ed Enel Green Power hanno attivato il supporto psicologico per i parenti delle vittime. Accanto ai soccorsi e al dolore, però, è anche l’ora delle domande. A partire da una: da cosa si è sviluppata l’esplosione durante il collaudo, che poi ha portato al collasso del solaio e all’allagamento dei locali? Una risposta definitiva per ora non c’è, ma dovrà trovarla un’inchiesta. Ma i fari sono puntati anche sulla situazione dei subappalti che ruotavano intorno ai lavori che interessavano il cantiere. Va detto che, se in un primo momento le istituzioni parlavano di dipendenti tutti esterni, ora emerge che tra feriti, dispersi e lavoratori illesi almeno sei erano dipendenti di Enel Green Power. Numeri precisi, però, l’azienda non ne dà.
Fonte Ansa