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Supercoppa al Real

A Varsavia battuta l’Atalanta (2-0): decidono i gol di Valverde e Mbappé

Alla fine, vincono sempre i più forti e anche stasera i migliori. Un po’ di apprensione nei primi quarantacinque minuti, con l’Atalanta brava a chiudere tutti gli spazi. Poi, una ripresa da Real. Due gol, la classe e l’esperienza che in un battito di ciglia spazzano via l’Atalanta che ha il merito di non arrendersi mai, ma non al punto tale da rimettere in piedi una partita dominata nella seconda parte, dai Blancos. Finisce 2-0, a decidere i gol di Valverde e Mbappé.

Le scelte dei due tecnici

La Supercoppa è servita. Gasperini (3-4-1-2), sceglie davanti la coppia De Katelaere-Lookmann con Pasalic a supporto. Dietro, davanti a Musso, operano Djimsiti, Hien e Kolasinac; Zappacosta, De Roon, Ederson e Ruggeri in mezzo. Ancelotti scegli l’undici pesante, c’è Mbappé all’esordio con la maglia del Real. Madrid schierato 4-3-3, accanto al fuoriclasse francese Vinicius e Rodrygo. In mezzo Valverde, Tchouameni e Bellingham. Tra i pali Courtois, con Militao e Rudiger centrali, Carvajal e Mendy esterni. Direzione di gara affidata allo svizzero Sandro Scharer. Stadio Municipale di Varsavia esaurito, 58mila spettatori.

Poche occasioni

Il Real fa la partita, ma non sfonda, con la Dea attenta dietro, brava a non cadere sotto i colpi da biliardo dei fuoriclasse del Madrid. L’Atalanta ha sofferto nei primi venti minuti, quando la classe del Real ha più volte messo in difficoltà gli uomini di Gasperini che però hanno concesso nulla, se non l’intervento di Hien su Mbappé. L’Atalanta, col passare dei minuti, ha messo da parte la paura e il timore reverenziale e si è fatta vedere dalle parti di Courtois, salvato dalla parte superiore della traversa su una deviazione maligna di Militao su centro di De Roon. Real che è tornato a fare la voce grossa nella parte finale della prima frazione quando, solo davanti a Musso, ha spedito sulla traversa. Tutto qui il primo tempo. Lampi di classe del Madrid, che è ancora sotto a livello di preparazione, ma che quando cambia marcia si vede, eccome. Di contro, Atalanta attenta a concedere poco o nulla al Madrid. All’intervallo è 0-0, fondamentalmente giusto.

Sblocca Valverde

Atalanta intraprendente a inizio ripresa con un cross morbido di De Roon, palla che arriva a Pasalic che la mette sul secondo palo, salva Courtois deviando in angolo con la punta della dita. Valverde libera per la conclusione Bellingham, palla alta. Continuano a cantare a squarciagola i tifosi della Dea che vuole giocarsela. Partita che ristagna in mezzo al campo, gran giocata per Mbappé anticipato al momento della conclusione. Insiste il Madrid e la sblocca. Centro di Vinicius che sfonda a sinistra, sotto misura è pronto a Valverde, facile come bere un bicchiere d’acqua mette in rete: 1-0.

Mbappè primo acuto

Il Real adesso spinge con più decisione, gioca con la forza dei nervi distesi, e adesso la classe e l’esperienza fanno decisamente la differenza. Palla nello spazio per Vinicius, ma è superlativo Musso ad immolarsi ed evitare il 2-0. Ancora Musso, migliore in campo, protagonista. Interno di Bellingham, palla che schizza maligna in area, smanaccia il portiere dell’Atalanta. Cambia Gasperini che inserisce Retegui per De Ketalaere e Godfrey per Zappacosta. Il Real fa quello che sa fare pur con una condizione ancora lontana, ed è un rullo compressore. Rodrygo soffia la palla a Hien, Bellingham da dentro l’area serve il cioccolatino di benvenuto al nuovo arrivato, Kylian Mbappè, che ringrazia, scarta e firma il raddoppio. Gasperini richiama Kolasinac, dentro Bakker, mentre nel Real arriva il momento di Luka Modric, a fargli posto Rodrygo. Poi, a sette dalla fine, finisce la partita di Mbappé che esce tra gli applausi, dentro Brahim Diaz. Partita ormai in ghiaccio per il Real con Ancelotti che al tramonto del match opera altre tre cambi: dentro Lucas Vazquez, Ceballos e Arda Guler, a fargli posto Carvajal, Bellingham e Vinicius. Tre minuti di recupero che scorrono via senza grandi emozioni. C’è poco altro da scrivere. Vince il Real, alla sua maniera, con la classe, la qualità dei suoi calciatori. Atalanta a testa alta, per essersela giocata, ma contro i galattici, c’èra poco da fare.

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