Il Superbonus resta sul tavolo delle urgenze, se non altro per dare una connotazione definitiva in attesa delle scadenze del 2026. Tra i vari emendamenti presentati alla Commissione Finanze del Senato, figurano provvedimenti legati all’estensione dei tempi di detrazione e alla ripartizione delle stesse. E su alcuni aspetti, c’è una sorta di convergenza bipartisan.
Superbonus, gli emendamenti bipartisan
Estendere a 10, oppure a 15 anni, dagli attuali 4, la ripartizione delle detrazioni del Superbonus. Lo chiedono diversi emendamenti bipartisan al dl Superbonus presentati alla commissione Finanze del Senato.
Nel fascicolo figurano diverse proposte, formulate da Fi, Lega, Pd, M5s, Avs e Iv, che prevedono, per le spese sostenute nel 2023, la possibilità di ripartire la detrazione, su opzione del contribuente, in “dieci quote annuali di pari importo” (qualcuno chiede fino a 15). Altre modifiche estendono la ripartizione in 10 già prevista per le spese del 2022 alle comunicazioni inviate all’Agenzia delle Entrate fino al “4 aprile 2024”.
La proposta della Lega
Coinvolgere i Comuni nei controlli ai cantieri del Superbonus, incentivandone la partecipazione con un riconoscimento del 50% delle somme e sanzioni eventualmente incassate. Lo propone un emendamento della Lega (a prima firma Garavaglia) al decreto Superbonus. Con l’obiettivo di “potenziare l’azione di contrasto alle attività fraudolente” sul Superbonus, la modifica prevede il coinvolgimento dei Comuni, che dovranno predisporre un “piano straordinario di controlli”. Viene inoltre istituito al Mef un Fondo delle somme recuperate dall’uso indebito delle agevolazioni edilizie, in cui confluiranno le risorse recuperate dai controlli.
Fonte: Ansa