Suor Monia Alfieri: “Il pluralismo educativo per la rinascita del Paese”

Logo Interris - "Carissimi giovani, la scuola riparte": il saluto di suor Anna Monia Alfieri per il ritorno in classe

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“Ritengo che il conferimento di tale onorificenza alla mia persona [Cavalierato al merito della Repubblica, ndr] abbia anzitutto il significato di riconoscere la necessità di attuare la libertà di scelta educativa da parte della famiglia, in un pluralismo educativo”.

Così suor Anna Monia Alfieri, sentita da InTerris.it in seguito al conferimento del cavalierato al merito della Repubblica italiana che riceverà a Milano il prossimo 28 novembre.

Suor Anna Monia è la paladina delle scuole paritarie e della libertà di scelta educativa, sancita dall’articolo 30 dalla Costituzione insieme al diritto di apprendere degli studenti e alla libertà di insegnamento dei docenti (art. 33 Cost.) senza discriminazioni (art. 3 Cost).

Alfieri, inoltre, nel novembre 2020 ha ricevuto il più prestigioso riconoscimento che ogni anno la Città di Milano conferisce alle personalità che si sono distinte nel contributo offerto alla comunità milanese e più in generale al bene comune della nazione: l’Ambrogino d’Oro.

“Voce autorevole per chiunque si occupi del diritto all’istruzione dei più giovani, è stata e continua ad essere una strenua sostenitrice del sistema educativo integrato nell’ambito del quale scuole pubbliche, paritarie e private rappresentano i tasselli di un’offerta ampia e composita”, la motivazione del riconoscimento.

Suor Anna Monia Alfieri e la medaglia dell’Ambrogino d’Oro

Il commento di suor Anna Monia Alfieri

“L’amara esperienza del covid ha sancito, se così si può dire, l’assoluta necessità dell’attuazione del pluralismo educativo. Non sarà possibile una rinascita del Paese senza la libertà della famiglia nella scelta della scuola pubblica paritaria e senza l’autonomia della scuola pubblica statale stessa nell’attuazione del proprio Piano dell’Offerta Formativa”.

“Il degrado, anche psicologico oltre che culturale, a vari livelli di gravità tra gli alunni della scuola pubblica statale italiana, e la scomparsa quasi totale di potenti forze vitali della buona scuola paritaria nelle zone più deprivate socialmente del Paese, chiamano le forze politiche e sociali ad una riflessione profonda”.

“L’Italia non potrà mai ripagare il debito del PNRR senza la cultura, da cui deriva la possibilità di produrre ricchezza attraverso il lavoro. Se la scuola è in crisi, quella statale per uno spreco abnorme di risorse strette nella morsa della burocrazia, la paritaria per l’impossibilità a reggersi con risorse inferiori di gran lunga al costo medio standard per studente (da euro 6.873,99 per la scuola dell’Infanzia a euro 8.736.15 per la scuola secondaria di II grado), sarà in crisi il Paese”.

“Il conferimento di un’onorificenza a chi da anni indica la strada – la possibilità costituzionalmente garantita di scegliere la scuola pubblica statale o paritaria da parte della Famiglia, senza vincoli economici – deve essere il segnale della necessità di agire, pena conseguenze gravi per il futuro dell’Italia.

“Da qui il ringraziamento al Presidente della Repubblica per la profonda comprensione del problema e alle numerose forze politiche e sociali che trasversalmente concordano nella necessità di una riforma del finanziamento della scuola per una effettiva qualità della Scuola, nella libertà della Famiglia”.

“Sono altresì fiduciosa che il percorso, Autonomia, parità e libertà di scelta educativa possa trovare compimento. Per offrire un segno di concretezza in tal senso, occorre che il Governo, con la collaborazione di tutto il Parlamento e quindi delle opposizioni, metta in agenda, sin dalla prossima Legge di Bilancio, la realizzazione pratica di un principio essenziale della civiltà: l’educazione ha come primo soggetto la famiglia”.

“Conseguentemente, in occasione della prossima legge finanziaria, lo Stato eroghi alle famiglie – a partire dalle meno abbienti – che scelgono per i figli scuole paritarie un credito/contributo di istruzione che progressivamente nel breve-medio periodo possa raggiungere almeno il 70% di quanto lo Stato stesso spende pro-capite, in base al costo medio per studente, già definito dal Ministero dell’Istruzione per l’anno scolastico 2021-2022. Tale contributo dello Stato sia poi integrato con i finanziamenti di Regioni e Comuni fino a raggiungere l’intero costo standard di sostenibilità per allievo (euro 5.500). Vere bonum et iustum est, aequum et salutare!“.

Milena Castigli: