Davide Trentini, il 53enne toscano malato di sclerosi multipla che si era recato in Svizzera insieme alla co-presidente dell’associazione “Luca Coscioni”, Mina Welby, per ottenere il suicidio assistito è morto. In un ultimo video messaggio agli amici, l’uomo, sorridente, saluta e ringrazia per il sostegno.
La storia
Una storia drammatica la sua. Nel 1993 aveva 27 anni e faceva il barista, a un certo punto ha iniziato a non sentire più un lato del corpo. Erano quelli i primi sintomi della sclerosi multipla. Con il passare degli anni la malattia è peggiorata. Da mesi non riesciva più a far nulla, compreso mangiare e dormire. Passava le giornate a letto o in sedia a rotelle, con uno stimolo costante di andare in bagno. “Assume farmaci molto forti contro il dolore, più di quindici al giorno, compreso il metadone che ha importanti effetti collaterali, anche se ormai non sono più efficaci – spiegava Welby in un videomessaggio -. Solo la cannabis terapeutica, fornita dalla regione Toscana, gli dà sollievo”. Nel 2016 la decisione di ricorrere all’eutanasia, eseguita questa mattina con l’aiuto medico previsto dalle leggi elvetiche.
Precedenti
Con Davide Trentini salgono a tre le persone accompagnate in Svizzera dalla “Luca Coscioni” per essere sottoposte al suicidio assistito. Prima di lui era toccato a Piera e Dj Fabo. Un’altra, Domenique Velati, morta il 15 dicembre del 2015, è stata aiutata economicamente a realizzare questo intervento. Ma sono tanti i casi di persone che hanno fatto scelte simile a quelle di queste persone di cui non si conoscono i nomi. Un fenomeno che rischia di far sembrare la morte l’unica via d’uscita da patologie gravi e, di conseguenza, di favorire un’immagine utilitaristica della persona.
Fine vita
Il tutto avviene mentre il Parlamento italiano è impegnato sulla delicatissima questione del fine vita.Sono sei in tutto le proposte di legge in materia che costituiscono il testo unificato attualmente al vaglio alla Camera. Cinque sono d’iniziativa parlamentare, a prima firma Bechis (Misto – Alternativa libera), Di Salvo (PD), Marzano (Misto), Mucci (Misto) e Nicchi (Si-Sel). A queste si aggiunge la proposta di legge di iniziativa popolare depositata da oltre 67.000 cittadini attraverso l’Associazione Luca Coscioni il 13 settembre 2013. Il dibattito sull’eutanasia è stato rimandato a data ancora da decidere ed è fermo da oltre sei mesi. Di fatto, per lasciare spazio a un tema su cui l’accordo è più facile da raggiungere, ovvero il testamento biologico, o dichiarazioni anticipate di trattamento.