Sudan, è allarme fame, povertà e malattie

Mamadou Dian Balde (Unhcr): "Gli operatori umanitari devono avere accesso agli aiuti salvavita"

Sudan
Foto di Yusuf Yassir su Unsplash

L’Unchr denuncia che quello che sta accadendo in Sudan è un’atrocità sui diritti umani. La fame e la carestia aumentano in mezzo alle violenze e coloro che attraversano i confini per trovare sicurezza arrivano in condizioni sempre più precarie. Per questo motivo serve con urgenza un’azione 

L’allarme di Mamadou Dian Balde

“C’è una carestia nella regione sudanese del Darfur settentrionale. Donne, bambini e uomini sfollati stanL’no morendo di fame, malnutrizione e malattie. Questa è una chiara indicazione della fragilità delle persone costrette a fuggire, molte delle quali più volte”. A lanciare il grido d’alllarme è Mamadou Dian Balde, coordinatore regionale dei Rifugiati per la situazione in Sudan e Direttore Regionale dell’Unhcr per la regione dell’Est e del Corno d’Africa e dei Grandi Laghi.

Azioni urgenti

Con le spaventose atrocità sui diritti umani, la fuga forzata di oltre 10 milioni di persone dall’inizio della guerra lo scorso anno e la mancanza dei servizi più elementari per un’ampia percentuale della popolazione, la più urgente catastrofe umanitaria del mondo cresce e si aggrava ogni giorno di più, minacciando di inghiottire l’intera regione”, prosegue: “L’arrivo di milioni di rifugiati e sfollati interni sta mettendo a dura prova le comunità ospitanti. Mentre la fame e la carestia aumentano in mezzo alle violenze in Sudan, coloro che attraversano i confini per trovare sicurezza arriveranno in condizioni sempre più precarie”. “Un’azione urgente è fondamentale per evitare ancora più morti e sofferenze”, l’appello: “Questa guerra brutale deve finire. Gli operatori umanitari devono avere accesso agli aiuti salvavita. I donatori internazionali devono aumentare il loro sostegno per affrontare il persistente sottofinanziamento di questa e altre crisi umanitarie. È fondamentale essere solidali con gli individui e le comunità in difficoltà. Il popolo sudanese ha sofferto abbastanza!”.

Fonte: Angesir