Rimane in fase di stallo la situazione dei cantieri navali di Saint-Nazaire: l’incontro al Mef fra i ministri dell’Economia di Italia e Francia, Pier Carlo Padoan e Bruno Le Maire, non ha consentito di raggiungere una piena intesa sul destino dei siti Stx dei Paesi della Loira, con conseguente slittamento al mese di settembre per avere un quadro più chiaro sulla vicenda e sull’eventuale acquisizione della maggioranza da parte di Fincantieri. Certo è che la soluzione proposta nelle scorse ore dal ministro francese, ossia la spartizione al 50% della gestione dei cantieri, aveva incontrato il secco dissenso sia di Padoan che del ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda (anch’egli presente all’incontro): una posizione definita irremovibile da entrambi i guardasigilli.
Padoan: “Differenze non sanate”
Nonostante le parti restino ancora piuttosto lontane sotto molti punti di vista, Le Maire è parso ottimista in uscita dal Ministero: “Sono convinto che dobbiamo rafforzare la cooperazione tra Italia e Francia, siamo due grandi popoli, siamo come fratelli. Abbiamo una difficoltà e opinioni diverse su Stx ma troveremo una soluzione adeguata”. Il braccio di ferro, però, è tutt’altro che allentato e, se il ministro francese parla di intese, Padoan ha spiegato che “nel colloquio abbiamo innanzitutto constatato che fra Italia e Francia permangono ancora differenze non sanate”. Nessuno dei due Paesi, dunque, sembra voler indietreggiare sulla questione, rendendo alquanto difficile trovare terreni d’incontro su una vicenda che, a seguito dell’improvvisa decisione della nazionalizzazione presa dal governo Macron (che ha di fatto reso vani i precedenti accordi stipulati con Hollande), ha preso una piega decisamente complicata, influendo negativamente sul settore degli investimenti italiani all’estero.
Stx, fiducia necessaria
Difficile sì, ma non impossibile: nonostante la distanza fra Italia e Francia sia rimasta pressoché invariata, la questione Stx verrà trattata nuovamente il prossimo 27 settembre, quando il premier Paolo Gentiloni incontrerà il presidente francese Emmanuel Macron al vertice di Lione. Un appuntamento che, visto il lasso di tempo che ancora ce ne separa, potrebbe costituire un’occasione per avvicinare le parti in causa forse migliore rispetto all’incontro-lampo svolto al Mef: “Le posizioni sono certamente ancora distanti – ha spiegato il ministro Calenda -, non ci aspettavamo molto di diverso… Per creare un grande gruppo occorre fiducia reciproca e la premessa è raggiungere una conclusione che rispetti gli accordi su Stx”. L’intento, quindi, resta la convergenza su una linea d’intenti che, innanzitutto, ponga al centro l’interesse comune: “Valuteremo la possibilità di sanare queste differenze – ha concluso Padoan -. Lavoriamo insieme per costruire un grande gruppo cantieristico civile e militare, che abbia una possibile leadership globale”.
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