Sono 133 le vittime dell’attentato del 22 marzo scorso alla Crocus City Hall di Mosca. Una strage che ha spinto le autorità russe a proclamare il lutto nazionale, indetta dallo stesso presidente Vladimir Putin. Lo stesso leader russo, nonostante la rivendicazione dell’Isis, ventila possibili responsabilità di Kiev, che ha già negato ogni coinvolgimento.
Strage a Mosca: proclamato il lutto nazionale
Il ministero russo per le Situazioni di emergenza ha confermato che nell’attacco terroristico di venerdì sera a Mosca sono state uccise 133 persone. I feriti, ha aggiunto, sono 152: lo riporta la Tass.
La Russia osserva una giornata di lutto oggi, indetta dal presidente Vladimir Putin, dopo che almeno 133 persone sono state uccise venerdì sera nell’attacco alla sala concerti gremita a Mosca. Bandiere a mezz’asta, molti eventi cancellati mentre le tv hanno aggiornato i propri palinsesti. A Mosca e in altre città, i cartelloni elettronici mostravano l’immagine di un’unica candela accesa e la parola “Skorbim” che vuol dire “piangiamo”. Ieri è stato anche allestito un memoriale improvvisato fuori dalla sala da concerto presa d’assalto dove i moscoviti hanno acceso candele e deposto fiori.
Oltre 4.000 moscoviti hanno donato il sangue per aiutare i feriti dopo l’attacco alla sala da concerti della periferia di Mosca, lo riferisce il dipartimento della Sanità di della capitale russa, citato da Interfax. Mentre continua l’omaggio alle vittime davanti al luogo della tragedia, molti i mazzi di fiori, biglietti e peluche donati
Occhi russi su Kiev
Incurante della rivendicazione dell’Isis, ribadita a distanza di 24 ore, Vladimir Putin agita lo spettro di una responsabilità di Kiev nella strage al Crocus City Hall di Mosca, avvertendo che chi “sta dietro a questo barbaro atto terroristico sarà punito”. Il Cremlino conferma l’arresto di 11 persone, tra cui quattro terroristi, responsabili della strage al teatro di Mosca di venerdì. Putin parla in tv alla nazione e avverte: “Identificheremo tutti coloro che sono dietro a questo atto terroristico e pagheranno per questo“. L’Isis-K rivendica nuovamente l’attentato e pubblica le foto degli assaltatori. Putin ribadisce: “Al confine ucraino è stata aperta ‘una finestra’ per far passare i terroristi’. Kiev: ‘Non c’entriamo con l’attacco’. Tusk: ‘Speriamo non sia il pretesto per una escalation’. Condanna da più fronti per la strage a Mosca, da von der Leyen alla Nato, che definisce l’attentato un ‘crimine odioso’.
Fonte: Ansa