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Stop a Rafah, Biden: “Netanyahu ci ha ascoltati”

Il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, si è detto sollevato che, sull’operazione a Rafah, il premier israeliano Netanyahu abbia tenuto conto dei timori statunitensi. Il leader americano ha detto di ritenere che il capo del governo di Israele stia dando ascolto ai suoi ragionamenti. Nel frattempo, però, continua ad allontanarsi la possibilità di un’intesa con Hamas. E, su suggerimento di Washington, anche i mediatori hanno iniziato ad alzare la pressione sul gruppo palestinese. 

Biden: “Netanyahu ci ha ascoltati”

Il premier Benyamin Netanyahu ha dato ascolto alle preoccupazioni Usa sull’operazione militare a Rafah.

Lo ha detto il presidente Usa Joe Biden in una intervista alla Abc news, ripresa dai media israeliani. “Penso che mi stia ascoltando. Volevano entrare […] a Rafah […] a tutta forza, invadere tutta Rafah, andare in città, portarla fuori, muoversi, muoversi con tutta la forza. Non l’hanno fatto”, ha risposto Biden ad una domanda dell’emittente. “E quello che hanno fatto – ha aggiunto riferendosi alla road map – è stato concordare un’intesa significativo”. L’esercito israeliano nella notte colpito “strutture militari degli Hezbollah nelle aree di Jabal Rezlane, Ramyeh, e Kfarkela”, nel sud del Libano.

Smotrich: “Insediamenti israeliani a Gaza”

Il ministro delle Finanze israeliano – e leader di destra radicale di ‘Sionismo religioso’ – Bezalel Smotrich è tornato a chiedere insediamenti israeliani a Gaza una volta sconfitto Hamas. “I nostri eroici combattenti e soldati – ha detto – stanno distruggendo il male di Hamas e occuperemo la Striscia di Gaza. A dire il vero, dove non ci sono insediamenti non c’è sicurezza”.

Smotrich ha parlato ad un evento per l’inaugurazione di un centro religioso a Nitzan nel sud di Israele sottolineando che il prossimo centro deovrebbe ssere costruito a “Gush Katif” il termine che indica l’insediamento ebraico nella Striscia da cui Israele si è ritirato nell’agosto del 2005.

Qatar, aut aut ad Hamas

Il Qatar ha minacciato di chiudere l’ufficio politico di Hamas nella capitale Doha se il gruppo non accetterà l’accordo di cessate il fuoco proposto da Stati Uniti e Israele: lo riporta la Cnn, che cita un funzionario statunitense.

I funzionari statunitensi stanno esortando Qatar, Egitto e Turchia ad aumentare la pressione su Hamas, scrive l’emittente. Secondo due di loro, gli Usa hanno chiesto a diversi Paesi di minacciare di congelare i conti bancari dei membri di Hamas e di limitare la loro capacità di viaggiare liberamente nella regione.

L’emittente ricorda che i funzionari statunitensi hanno pubblicamente invitato il gruppo ad accettare le precedenti proposte di cessate il fuoco, ma sottolinea che non c’è mai stata una campagna di pressione a tutto campo caratterizzata da richieste specifiche ai singoli Paesi nell’ambito degli sforzi dell’amministrazione Biden per arrivare ad un cessate il fuoco e al rilascio degli ostaggi.

Gaza, ripristinato il molo per gli aiuti

Il molo temporaneo per consegnare gli aiuti a Gaza è stato riparato dopo la tempesta che lo aveva parzialmente distrutto ed è di nuovo in funzione. Lo ha annunciato il Pentagono. “Il Comando Centrale degli Stati Uniti ha ripristinato il molo temporaneo, consentendo così la ripresa della consegna degli aiuti umanitari necessari alla popolazione di Gaza”, ha affermato in un post su X il Centcom.

Fonte: Ansa

redazione

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