A causa della forte ondata di calore e la mancanza di precipitazioni in Italia, la crisi idrica sembra peggiorare di ora in ora. Per questo le istituzioni sono al lavoro per elaborare possibili strategie per arginare il problema. Inoltre, è stato deciso di istituire un coordinamento con le amministrazioni interessate (Protezione civile, MiPAAF, MiTE, Affari Regionali, MIMS, MEF): è quanto emerge da una riunione del MiPAAF – come si legge in una nota delle Politiche Agricole – per fare il punto sull’emergenza siccità, alla presenza del ministro delle Politiche Agricole Stefano Patuanelli, del sottosegretario Gian Marco Centinaio, del Capo della Protezione Civile Fabrizio Curcio e dei capi gabinetto del MiPAAF e del MiTE.
Le Regioni al lavoro per individuare i criteri
Sulla dichiarazione dello stato di emergenza per la siccità le “Regioni sono al lavoro sull’individuazione dei criteri” e “a seguito delle istruttorie delle Regioni, la Protezione Civile predisporrà un Dpcm da trasmettere al Consiglio dei Ministri“, si legge ancora nella nota del MiPAAF. “Si potrà proclamare lo ‘stato di eccezionale avversità atmosferica’”, per quanto concerne il settore agricolo, e sempre su proposta delle Regioni, “qualora il danno provocato dalla siccità superi il 30% della produzione lorda vendibile”.
Le previsioni della Protezione civile
“La situazione è diversificata c’è una sofferenza nei bacini nella zona nord occidentale – ha spiegato Curcio – il Piemonte ad esempio vive una crisi idropotabile, e nord orientale del Paese, ma anche al centro ci sono criticità, anche se diverse. Tra l’altro la criticità riguarda l’idropotabile, ma anche l’agricoltura e l’approvvigionamento energetico. Non piove da settimane il cuneo salino è risalito di decine di chilometri e inquina l’acqua irrigua. Le tendenze non sono positive, nelle prossime settimane non ci sarà una inversione di tendenza. Tra l’altro questi periodi di siccità potranno essere alternati da possibili momenti di piogge intense“.