Arriva a Montecitorio con in tasca il sì di Palazzo Madama Giuseppe Conte, e ribadisce alla Camera gli argomenti che hanno convinto il Senato sulla necessità di proroga dello stato d’emergenza. Il premier ribadisce che il prolungamento fino al 15 ottobre, “se si epura la discussione da posizioni ideologiche, è una scelta inevitabile, per certi aspetti obbligata, fondata su valutazioni squisitamente tecniche“. Ai deputati, a ogni modo, precisa che non sia “preclusa una valutazione politica, anzi oggi vi viene richiesta, ma voglio dire che il governo sta operando questa valutazione sulla base di mere istanze organizzative, operative”. In sostanza, Conte epura il discorso da sospetti, sostenendo che tutto questo non si fa per “un uso strumentale per atteggiamento liberticida, reprimere il dissenso o ridurre la popolazione in uno stato di soggezione. Sono affermazioni gravi che non hanno nessuna corrispondenza nella realtà”. Alla fine dice sì anche Montecitorio: 286 voti a favore, 221 contrari e 5 astenuti.
L’arringa di Conte
Si rivolge alle opposizioni il premier, sostenendo che “se non si condivide la necessità di prorogare l’emergenza lo si dica in modo franco al governo ma non si faccia confusione sulla popolazione, perché oggi sui social c’è qualche cittadino convinto che prorogare lo stato d’emergenza significhi rinnovare il lockdown dal primo agosto. Non è affatto così“. Il punto, secondo il presidente, è mantenere “un cauto livello di guardia, non intendiamo introdurre misure restrittive. Vi posso assicurare – ha detto – che da parte del Governo, mia personale, di tutti i ministri non vi è nessuna intenzione di drammatizzare, né di alimentare paure ingiustificate nella popolazione. La scelta di prorogare lo stato di emergenza non è affatto riconducibile alla volontà di voler creare una ingiustificata situazione di allarme“.
Stato d’emergenza legittimo
Ripercorrendo l’intervento di ieri in Senato, Conte ricorda “che la dichiarazione dello stato di emergenza è prevista dal Codice di protezione civile, una fonte quindi di rango primario e di carattere generale, la cui legittimità è stata vagliata positivamente dalla Corte costituzionale. Costituisce il presupposto per l’attivazione di una serie di poteri e di facoltà, necessari per affrontare con efficacia e tempestività le situazioni emergenziali in atto”.
Meloni: “Non vi daremo tregua”
Dura la replica della leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, che ribadisce gli argomenti posti in precedenza per contestare la proroga dello stato d’emergenza: “Io non userò mezzi termini. Io penso che quello che sta accadendo è gravissimo. Questo è il tassello di una deriva liberticida che il governo ha messo in campo con la scusa del Coronavirus, non c’ è altra ragione”. E ancora: “Lei fin qui ha avuto poteri straordinari tanti da configurare quasi i pieni poteri. Cosa ci avete fatto? Li avete usati per fare un’infornata di 300 nomine pubbliche nel corso del lockdown. Li avete usati per mettere nei decreti cose che non c’entrano nulla con la pandemia come la concessione di Fiumicino alla famiglia Benetton, avete fatto la commissione sulle fake news, il ministero della verità o la sanatoria dei migranti, sono queste le cose che volete continuare a fare?”. E conclude: “Noi non saremo conniventi, voteremo contro, e lo farà compatto tutto il centrodestra. Non vi daremo tregua”