Stati Generali, il bilancio di Conte: “Dobbiamo reinventare il Paese che vogliamo”

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Vanno in archivio i lunghi giorni degli Stati generali dell’Economia. Così come aveva aperto, il premier Conte si ritrova a chiudere il partecipato consesso di Villa Pamphilj, assicurando come le discussioni avute con i rappresentanti di tutte le categorie, da quelle istituzionali a quelle imprenditoriali, non siano state prive di concretezza: “Abbiamo avuto 82 incontri – ha detto Conte – Questo dialogo ci rafforza, rafforza me e tutti i ministri. Ci rafforza negli obiettivi, nelle linee di intervento su cui vogliamo agire”. Ma non solo: “Il piano di rilancio non è solo una raccolta di riforme, ci siamo resi conto che non è affatto sufficiente riformare il Paese, dobbiamo reinventare il Paese che vogliamo“. Il che passa da un dialogo politico ma non per aree: “Meglio un dialogo con i singoli partiti del centrodestra”.

Piani di ripresa

In sostanza, nella conferenza finale degli Stati Generali Conte tira le fila di quanto è stato detto e di quanto, a questo punto, dovrà essere fatto per garantire al Paese una ripartenza reale dopo lo sfacelo economico lasciato dal lockdown: “Il piano di rilancio nella versione definitiva sarà l’orizzonte dell’azione del governo. Da qui ricaveremo le riforme del Recovery Plan che presenteremo a settembre. Poi ci sono misure di più immediato impatto e abbiamo sicuramente valutato la necessità di intervenire per un ulteriore scostamento di bilancio”. A questo punto, ha spiegato il presidente del Consiglio, “non abbiamo ancora fatto di conto ma fra un po’ dovremo metterci intorno a un tavolo. L’aggiornamento è costante anche rispetto ai flussi di cassa dello Stato”. Con l’auspicio “di portare il decreto semplificazioni già al prossimo Cdm”.

Misure in campo

Per quanto riguarda i passi da compiere, secondo il premier “l’Italia sarà più inclusiva: dobbiamo dare impulso alla riduzione del cuneo fiscale con beneficio per i lavoratori: già a luglio avevamo predisposto una misura. E’ una direzione giusta che dobbiamo perseguire”. E per quanto riguarda l’Iva, sul tavolo c’è la riduzione: “E’ una delle ipotesi che abbiamo discusso, ma non abbiamo deciso anche perché è una misura costosa. Ma c’è preoccupazione sul fatto che non sia ripartito appieno quel clima di fiducia che fa innescare il circuito dei consumi. E’ una misura allo studio, questa settimana sarà già decisiva per una prospettiva del genere”. Secondo quanto riferito da Conte in conferenza, “ci è stato presentato, e accogliamo un suggerimento, un progetto di un voucher per pagare 500 donne all’anno che aspirano a diventare manager un Mba Executive dal valore di 35.000 euro. Nelle prime 100 imprese solo il 6% è guidato da donne”. Il premier spiega comunque che per l’attuazione dei piani di ripresa discussi negli Stati Generali, si lavora “in un clima assolutamente produttivo e positivo. Che ci sia stata qualche notazione critica avviene in tutte le famiglie. Sono fiducioso per la prospettiva dei prossimi mesi e anche di fine legislatura. Alcune misure hanno un orizzonte pluriennale. Non si può fare tutto in qualche settimana o mese “.

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