Stanziati 24 milioni per l’agricoltura biologica

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Dopo l’intesa raggiunta in Conferenza Stato Regioni, è stato approvato oggi il decreto ministeriale riservato al settore biologico che stanzia 24 milioni di euro per l’agricoltura biologica. Il provvedimento disciplina i criteri e le modalità per l’attuazione degli interventi volti a favorire forme di produzione agricola a ridotto impatto ambientale e per la promozione di filiere e distretti di agricoltura biologica. Lo annuncia il sottosegretario al Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali Francesco Battistoni che ha firmato il decreto.

Il provvedimento

L’obiettivo del provvedimento, spiega Battistoni, è “di favorire forme aggregative e partecipative nei rapporti tra i differenti soggetti delle filiere biologiche implementando la transizione ecologica del comparto, lo sviluppo, la collaborazione e l’integrazione fra i soggetti della filiera, stimolare le relazioni di mercato e garantire ricadute positive sulla produzione agricola di prossimità e sull’economia del territorio”. Ad essere finanziati, aggiunge il sottosegretario, “sia progetti nazionali, promossi dalle filiere e dalle associazioni biologiche, sia progetti favoriti dai distretti biologici in ambito locale”. “La finalità del decreto – conclude – è proprio quella di aumentare la conoscenza, l’informazione, i servizi di consulenza e la promozione del settore biologico italiano che, ricordo, essere uno dei settori strategici del nostro agroalimentare“.

Imprese agricole guidate da donne

Sono oltre 200mila in Italia le imprese agricole guidate da donne che hanno rivoluzionato l’attività agricola, come dimostra l’impulso dato dalla loro presenza nelle attività di educazione alimentare e ambientale, ma anche nell’agricoltura di precisione e a basso impatto fino nella presenza nei mercati di vendita diretta e negli agriturismi. E’ quanto afferma la Coldiretti, in occasione della Giornata internazionale delle donne rurali istituita dall’Onu sabato 15 ottobre. Le donne che hanno scelto l’agricoltura dimostrano capacità di coniugare la sfida con il mercato e il rispetto dell’ambiente, la tutela della qualità della vita, l’attenzione al sociale, a contatto con la natura assieme alla valorizzazione dei prodotti tipici locali e della biodiversità. “Un ruolo oggi messo a rischio dai rincari energetici con effetti diretti ed indiretti sui costi di produzione che pesano sui bilanci delle imprese e sull’offerta di prodotti e sevizi alla collettività”, afferma Chiara Bortolas, responsabile nazionale di Donne Impresa Coldiretti, nel sottolineare che “difendere il patrimonio di esperienze femminili significa sostenere economia, lavoro, ambiente, territorio e servizi alla persona grazie anche alle grandi opportunità offerte dall’agricoltura sociale”

Lorenzo Cipolla: