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Tifosi negli stadi, Spadafora: “Allo studio un piano per settembre”

Il ministro dello Sport a Radio Rai: "Pubblico sugli spalti ma con le dovute precauzioni. Gli stadi non saranno pieni come prima"

Si è ricominciato a giocare senza pubblico, con la promessa che sarebbe stata solo una soluzione temporanea. Ora, il ministro dello Sport Vincenzo Spadafora, apre per la prima volta a una concreta possibilità di rivedere il tifo calcistico negli stadi italiani. Parlando naturalmente di massima cautela, il ministro indica settembre come la possibile deadline per riportare il pubblico sugli spalti, in coincidenza con l’avvio della stagione 2020-2021. Il tutto, ha spiegato, “se la curva epidemiologica ce lo consentirà“. Previsioni che lasciano trapelare ottimismo, anche se andrà verificato il trend dei contagi e, soprattutto, considerati i rischi della stagione autunnale. Il ministro ha spiegato che la strategia non prevederà il riempimento dello stadio, “ma rispettando tutta una serie di misure che sono allo studio in queste ore”.

Spadafora, riforma dello sport

L’idea di fondo, sarebbe riaprire le tribune a un numero limitato di spettatori, così da mantenere la distanza sociale richiesta e consentire comunque una presenza di pubblico. Il che, si inserisce nel più ampio discorso della riforma dello sport, della quale il ministro ha parlato nel suo intervento a Radio Rai: “Il mio auspicio è di portare la riforma all’ultimo Consiglio dei ministri prima della breve pausa che faremo a metà agosto. La cosa più importante riguarderà sicuramente i lavoratori sportivi, cioè la possibilità che tutti coloro che lavorano nel modo dello sport abbiano tutele, ma poi abbiamo una migliore definizione della governante tra Coni, sport e salute e tutte ulteriori nuove norme che riguardano le associazioni sportive dilettantistiche”. Non solo: “Insisterò perché nel decreto in cui utilizzeremo le risorse che abbiamo ieri approvato, possano esserci i 100 milioni che servono soprattutto per tante piccole e medie realtà sportive“.

Strategia della prudenza

Prova dunque a pianificare un graduale ritorno alla normalità il mondo dello sport. Tutto, naturalmente, dipenderà dai quale situazione si presenterà alla ripartenza della stagione di campionato. Come già aveva anticipato alcuni giorni fa il ministro, “si ritiene di dover continuare su quella linea di prudenza che è stata seguita finora. Stiamo lavorando in maniera forte con Federazione e Lega perché a settembre alla partenza del nuovo campionato ci sia modo di riaprire gli impianti al pubblico”.

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