Stati Uniti e Brasile spingono per la tassazione ai super-ricchi. Un tema piuttosto divisivo che, tutt’oggi, vede diverse correnti di pensiero alternarsi fra loro. Washington si muove fianco a fianco a Brasilia per garantire un’adeguata tassazione secondo i redditi prodotti. Per quel che riguarda l’Unione europea, si ribadisce la discrezione concessa ai singoli Paesi ma, al contempo, si registra qualche passo avanti su un accordo congiunto.
Super-ricchi, USA favorevoli
Gli Stati Uniti “sostengono un’adeguata tassazione che garantisca che le persone con alte rendite paghino la giusta quota. Col presidente Biden abbiamo previsto” tassazioni sui ricchi e siamo a favore della “tassazione progressiva. Siamo contenti di lavorare col Brasile a promuovere questa idea della tassazione sui super ricchi, ma crediamo sia difficile un coordinamento globale e preferibile che ciascun Paese si occupi del proprio sistema fiscale”. Lo ha detto la segretaria del Tesoro Usa Janet Yellen, in una conferenza stampa al G20 a Rio de Janeiro.
Gentiloni: “C’è il primo passo”
“Sulla proposta brasiliana per una tassa ai super-ricchi siamo tutti consapevoli che si tratta di una competenza dei singoli Paesi, difficile da superare con schemi globali, ma penso che le difficoltà non pregiudichino l’impegno comune, infatti nel documento delle conclusioni di questo G20 ci sarà una disponibilità comune a considerare primi passi in questa direzione”. Lo spiega il commissario europeo, Paolo Gentiloni, all’ANSA.
Il Brasile chiede la tassa
Il ministro delle Finanze brasiliano, Fernando Haddad, che presiede il G20 a Rio de Janeiro, ha parlato della possibilità che dalla riunione dei ministri di oggi e domani emerga una prima dichiarazione sulla tassazione globale del patrimonio dei super-ricchi: un primo documento per dare “impulso a questa agenda”. Ne ha parlato in un’intervista alla Globo, ricordando che diversi capi di Stato, come il presidente francese Emmanuel Macron e l’americano Joe Biden, hanno mostrato simpatia per la proposta, che secondo le proiezioni, a regime potrebbe raccogliere tra i 200 ed i 250 miliardi l’anno. “Quest’idea sta ottenendo il sostegno di diversi presidenti. Il presidente Macron ne ha già parlato, il Presidente Biden lo ha fatto, altri capi di Stato e di governo l’hanno sostenuta. Questa settimana sarà decisiva, forse uscirà una dichiarazione. A livello tecnico, c’è quasi un consenso su una prima dichiarazione che darà impulso all’agenda. E’ una costruzione molto delicata, non succederà da un giorno all’altro. Vorrei ricordare che i pilastri dell’Ocse sono iniziati dieci anni fa e si sono dispiegati nel corso degli anni”, ha affermato Haddad.
Fonte: Ansa