“Volevo vendicarmi di chi mi ha rovinato”. Sono queste le prime parole che ha pronunciato Claudio Giardiello subito dopo essere stato catturato dai carabinieri, che lo hanno raggiunto a Vimercate, un centro abitato a circa 30 chilometri dal tribunale di Milano. E’ stato arrestato mentre fuggiva a bordo del suo motorino l’uomo che questa mattina ha esploso quattro o cinque colpi di pistola all’interno di un’aula del quarto piano del tribunale di Milano, lato via Manara, dove era in corso un processo di bancarotta fraudolenta.
Secondo una prima ricostruzione, Giardiello si trovava tra i banchi del pubblico quando, mentre era in corso il contro esame di un testimone è scoppiato un litigio in aula. A quel punto si è alzato, ha estratto la pistola ed ha sparato all’avvocato Lorenzo Alberto Claris Appiani uccidendolo e ferendo gravemente un’altra persona. Poi è sceso al piano di sotto e ha cercato l’ufficio del giudice fallimentare Fernando Ciampi e ha sparato di nuovo uccidendo il magistrato.
È rimasto nascosto per più di un’ora nel tribunale, mentre le forze dell’ordine eseguivano l’evacuazione dell’edificio, facendo uscire prima le donne e i feriti e poi tutti gli altri. Giardiello è poi fuggito a bordo di una moto, ma è stato arrestato a circa 30 chilometri dal luogo della strage. Oltre al giudice e all’avvocato, i soccorsi hanno trovato il corpo di una terza persona, sul cadavere non ci sono segni di violenza e non è escluso che possa essere deceduto per un malore. Inoltre è morto anche uno dei feriti gravi che era stato traportato nella vicina struttura ospedaliera.
Claudio Giardiello, 57 anni, lavorava nel settore dell’edilizia, aveva diverse società, ma sembra che negli ultimi tempi si trovasse in gravi difficoltà economiche che lo hanno portato ad affrontare diverse cause giudiziarie.