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Spagna: sesso senza consenso è stupro

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Il governo spagnolo di Sanchez, leader del partito socialista Psoe, sostenuto dal secondo partito di izquierda Unidos Podemos, ha approvato una innovativa riforma del codice penale che modifica la definizione giuridica di stupro. Ora in questa categoria rientreranno tutti i casi di sesso non consenziente. La riforma del reato di violenza sessuale prevede che il consenso si intenderà negato nel momento in cui la persona coinvolta non manifesti liberamente, cioè attraverso atti esterni conclusivi e inequivocabili, in relazioni alle precise circostanze, la propria esplicita volontà di partecipare all’atto. Si vedrà come i tribunali applicheranno la norma che giunge come provvidenziale in seguito alle numerose proteste che hanno infuocato la Spagna proprio per casi di violenze sessuali interpretati in maniera riduttiva da alcune corti di giustizia.

I casi passati: la Manada

Nell’estate 2016, 5 uomini di Siviglia violentarono con efferatezza una 18enne di Madrid incontrata a Pamplona tra la folla della Festa di San Firmino. Il gruppo sui WhatsApp si definiva “La manada”, il Branco, e il fatto aveva scosso la Spagna. Soprattutto quando, il 26 aprile del 2018, il tribunale competente per territorio aveva emesso una sentenza che condannava i 5 imputati – tra i quali un militare e un agente della Guardia Civil – a 9 anni di prigione, ritenendoli autori solo di “abuso sessuale” e non di stupro: migliaia di donne erano scese in piazza in molte città spagnole e anche la politica aveva espresso una critica quasi unanime nei confronti del verdetto. La protesta si era riaccesa poi nel giugno di un anno fa quando i cinque avevano ottenuto la libertà su cauzione. Anche se, alla fine, la Corte Suprema ha invertito il verdetto iniziale condannando i 5 a scontare 15 anni di galera.

Gli altri paesi

Altri Paesi europei, come Gran Bretagna, Svezia e Germania, hanno già leggi in questo senso. La Spagna e la Danimarca si apprestano a seguirne l’esempio. “Apprezziamo l’annuncio del governo spagnolo, che rappresenta una vittoria delle sopravvissute allo stupro e delle innumerevoli donne che, con le loro proteste e azioni, hanno richiamato l’attenzione sulla necessità di riforme legislative politiche e di prassi”, ha commentato Monica Costa Ria, campaigner di Amnesty International (AI). “E’ giunto il momento che altri Stati europei seguano questi esempi”, ha continuato Costa Ria.

L’Italia

Anche l’Italia sembra aver accolto con estremo favore la riforma del parlamento spagnolo. “A breve”, ha annunciato Tian Marinari, campaigner Amnesty International Italia, “avvieremo una campagna per chiedere al Parlamento di riformare la definizione giudica di stupro, basando tale modifica sul criterio dell’assenza di consenso”.

Gianpaolo Plini: