Spagna, ancora emergenza Covid: parziale lockdown a Madrid

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L’andamento dei contagi suggeriva qualche mossa al governo spagnolo che, al fine di contenere la recrudescenza del coronavirus, ha deciso infine di compierla. Madrid, in accordo con le autorità regionali, ha infatti disposto un parziale lockdown nell’area della capitale, la più colpita del Paese. Dei 3.897 nuovi casi di Covid-19, addirittura 1.586 sono stati individuati nel territorio di Madrid. Sono invece 177, complessivamente, i nuovi decessi, che si aggiungono ai 486 totali dell’ultima settimana. Numeri che hanno convinto la Spagna a dare la spallata decisiva e a disporre un giro di vite sullo stile di quello adottato per città come Londra e Dublino.

La decisione del territorio di Madrid

Ad annunciare le nuove restrizioni è stato il ministro della Salute, Salvador Illa, il quale ha spiegato che “nei prossimi giorni” arriverà in proposito un ordine con la decisione collegiale del Consiglio Interterritoriale per la Salute. Il regolamento, obbligatorio per tutti gli interessati, riguarderà i comuni di Alcalá de Henares, Alcobendas, Alcorcón, Fuenlabrada, Getafe, Leganés, Torrejón de Ardoz, Móstoles, Parla e Madrid. Undici comuni, dieci dei quali (a eccezione naturalmente della capitale) appartengono al territorio metropolitano di Madrid. Una decisione che, secondo il ministro della Salute, ha riscontrato “una larga maggioranza, quindi è una decisione collegiale“. Del resto, Illa ha ribadito come il valore di Pcr sia superiore al 10% nell’area in questione.

La conferenza del ministro

In conferenza stampa, Illa ha ribadito che “la salute di Madrid è la salute della Spagna. Abbiamo impiegato molti giorni per raggiungere un consenso, per aiutare, per essere al fianco di tutte le comunità autonome e, nello specifico, di tutti i madrileni con risorse tecnologiche, umane, economiche e legali”. Illa azzarda un paragone: “Quando vai dal dottore quello che vuoi è che ti dica la verità”. Qualche comunità autonoma ha storto la bocca ma il titolare della Salute non ne fa un dramma. “E’ una decisione collegiale, quindi non contemplo lo scenario che qualche comunità autonoma non rispetti una decisione collegiale e che influisca sulla salute pubblica”.

Damiano Mattana: