Una sfida che, in qualche modo, è già un obiettivo raggiunto. Elon Musk è pronto a lanciare in orbita il suo Crew Dragon dal Falcon 9, pronto al decollo da Cape Canaveral, stesso luogo e stessa piattaforma da dove il Saturn V dell’Apollo 11 si staccò da terra per portare Armstrong, Aldrin e Collins sulla Luna, quasi 51 anni fa. Il razzo di Musk compirà un tragitto più breve, portandosi “solo” fino alla Stazione spaziale internazionale con a bordo Bob Behnken e Doug Hurley, due astronauti della Nasa prestati alla prima missione ufficiale della Crew Dragon e di Space X. Non accadeva da nove anni che astronauti americani lasciassero la Terra dagli Stati Uniti e l’appuntamento in Florida rischia di trasformarsi in qualcosa di simile a quello che fu il lancio del Saturn V nel 1969, con le autorità americane (Nasa inclusa, che ha dato il via libera il 22 maggio) che avrebbero invitato i cittadini a seguire da casa l’evento.
Il lancio
Un vero e proprio appuntamento con la storia. Elon Musk, il visionario magnate americano con il sogno di Marte, è riuscito ad aggiudicarsi la mitica piattaforma di Cape Canaveral, a guadagnarsi il primo lancio di una navetta progettata e costruita da una società privata e archiviando definitivamente il capitolo Shuttle, riportando un lancio sul suolo americano dall’ultimo avvenuto nel 2011. Un test anche in vista del possibile ritorno sulla Luna, con l’obiettivo del 2024 con due astronauti, uomo e donna, nell’ambito dell’Artemis della Nasa. Molte risposte dovrebbero arrivare anche in relazione alla Crew Dragon, al primo vero test ufficiale nello spazio, che una volta approdata alla Iss lascerà Behnken e Hurley per almeno un mese in orbita all’interno della stazione.
Verso il 2024
Forse non è un caso che al lancio assisteranno, di persona, anche il presidente Donald Trump e il suo vice, Mike Pence, attesi al Kennedy Space Center per osservare il decollo che, con buona probabilità, consentirà all’industria aerospaziale statunitense di tornare autonomi in fatto di lanci, senza più dover ricorrere alla Soyuz russa. Un lancio che permetterà, nondimeno, a Space X di guadagnare posizioni anche sulla futura commissione della capsula che porterà la prima donna sulla Luna, con uno scatto che Elon Musk farà rispetto ai concorrenti Dynetics e Blue Origin. Per ora si comincia con la Iss che, guarda caso, cesserà di funzionare proprio nel 2024. L’anno X, forse, per il lancio di Artemis e del nuovo possibile allunaggio.