Notte magica in America. Jannik Sinner continua, a suon di successi epici, la scalata all’Olimpo dei grandissimi, prendendosi gli US Open al termine di una finalissima mai in discussione. L’altoatesino, numero uno al mondo, spazza via anche il golden boy di casa, Taylor Fritz, con un 3-0 complessivo che racconta di un ultimo atto andato esattamente come mostra il risultato finale. Flushing Meadows diventa così il teatro del trionfo per Sinner, al secondo Slam in carriera e sempre più leader della classifica mondiale, al termine di un torneo che ha visto cadere una stella dopo l’altra per far brillare la sua. E, assieme alla gloria, Jannik si porta a casa anche un pezzo di storia: non solo è il primo italiano a conquistare due Slam diversi ma anche il primo a vincere sul cemento americano.
Sinner da favola
Come scrivere la storia a colpi di racchetta. Se mai ci fosse stato qualche dubbio sulla sua dedizione allo sport, Sinner l’ha spazzato via assieme agli avversari incontrati in tabellone, regalandosi il secondo grande torneo della sua ancor giovane carriera e, soprattutto, regalando all’Italia un altro magnifico momento di magia. La finale contro Fritz era tutt’altro che scontata, anche per i due precedenti che dicevano un successo a testa. A pesare su Sinner, però, erano soprattutto le aspettative di chi aveva mal digerito la sua assenza (seppure forzata) alle Olimpiadi di Parigi. Eppure, Jannik lo aveva detto: la delusione per la mancata partecipazione ai Giochi sarebbe stata compensata da un impegno smisurato nella preparazione dello Slam americano. E, da New York, il numero uno al mondo ne esce col trofeo in mano e con il primo posto più che consolidato. Ora basterà un nulla per avere la certezza di chiudere l’anno in testa al ranking.
Il match
L’ultimo atto degli US Open la dice lunga su quello che è stato il torneo di Sinner. La partenza è di quelle sprint, con Fritz che incassa subito due palle break, regalando la seconda con un colpo azzardato. Le aspettative del pubblico sull’idolo di casa mandano a nozze il numero uno, che accumula un vantaggio consistente prima che l’americano riesca a entrare realmente in partita, tirando il primo set fino al quarto game in una situazione di sostanziale equilibrio. Bravo Sinner, però, a non lasciarsi travolgere dalla sua foga, recuperando un break e chiudendo il set a 6-3 dopo aver strappato il servizio. Più in bilico il secondo, con Fritz a recuperare il servizio senza riuscire, tuttavia, a mettere paura all’avversario, bravo a guadagnarsi due set point lasciando le briciole al padrone di casa. Vuoi per l’emozione della prima finale Slam, vuoi per il fatto di disputarla in patria, Fritz perde il gancio del match al terzo set, riuscendo di slancio a portare Jannik al 4-5, costringendolo al doppio fallo su una palla break. È l’ultimo spunto però: Sinner rimette le cose a posto già al game successivo e scappa fino al 7-5 finale che vale l’apoteosi.