Sono quattordici i migranti, di età compresa tra i 10 e i 57 anni, che sono rimasti uccisi dopo essersi persi nel deserto algerino di Ilizi. Le province meridionali dell’Algeria sono solitamente zone di transito per i migranti africani che cercano di raggiungere la sponda settentrionale del Mediterraneo.
Uccisi quattordici migranti
Quattordici persone, tra cui 12 siriani, sono rimaste uccise dopo essersi perse nel deserto della provincia di Ilizi, nell’estremo sud-est dell’Algeria, in mezzo a temperature che hanno superato i 50° centigradi. È quanto si legge in un comunicato pubblicato ieri sera su Facebook dall’Associazione algerina di ricerca e soccorso (Ghawth). Secondo quanto riferito dall’associazione, le vittime sono state trovate dopo lunghe ore di ricerche e sono state trovate a Ilizi (al confine con la Libia). In base a un elenco pubblicato dall’associazione, i deceduti avevano un’età compresa tra i 10 e i 57 anni ed erano tutti maschi.
La nota dell’ambasciata siriana ad Algeri
Da parte sua, l’ambasciata siriana ad Algeri ha rilasciato una nota in cui conferma la morte di 12 connazionali nel deserto algerino. La rappresentanza diplomatica siriana ha incaricato Bassam Farrukh di svolgere tutte le procedure relative alla sepoltura e al rimpatrio dei corpi delle vittime. Finora le autorità algerine non hanno rilasciato alcun commento ufficiale sull”accaduto. Da diverse settimane, le province centrali e meridionali del Sahara algerini stanno vivendo un’ondata di caldo record di oltre 50 gradi, secondo i Bollettini di allerta emessi dall’ufficio meteorologico del governo. Le province meridionali dell’Algeria sono solitamente zone di transito per i migranti africani che cercano di raggiungere la sponda settentrionale del Mediterraneo.
Fonte Ansa