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Settebello, che beffa

Azzurri eliminati ai rigori dall’Ungheria, ma pesa un clamoroso errore arbitrale che ha indirizzato la partita. Magiari in semifinale, Italia in gara solo per il quinto posto

L’amarezza è del Settebello che ai quarti va fuori con l’Ungheria tra le polemiche per un gol, valido non assegnato a Condemi, condito dalla beffa dell’espulsione e del rigore che ha rimesso in piedi l’Ungheria. Eroico Del Lungo che salva l’Italia prima del fischio finale del quarto tempo: 2-3, 0-1, 5-2, 2-3 per il 9-9 che ha spedito la gara ai rigori. Gli errori azzurri fanno la differenza, aggiunti alle parate dell’ungherese Vogel che nei regolamentari ha parato due rigori agli azzurri. Finisce 3-1 la serie di rigori per il 12-10 finale, ma la rabbia è solo azzurra per quell’episodio che ha deciso la partita.

Quattro tempi non bastano

L’Italia parte male, prima Manhercz poi il rigore dello stesso attaccante magiaro e Ungheria avanti di due. L’Italia spreca con il rigore fallito da Fondelli che colpisce in pieno il palo. La riprende Velotto poi lo scatenato Manhercz firma la tripletta personale e l’Ungheria allunga, ma prima dell’intervallo, ancora Velotto rimette in piedi l’Italia: 2-3. Sfida durissima, giocata su sottili fili di equilibrio. Nel secondo quarto, sale in cattedra Marco Del Lungo, il portiere del Settebello che chiude due volte di fila su Vamos, ma l’Italia continua a sprecare con Di Fulvio. L’Italia spinge, il pari è nell’aria e lo firma Condemi sfruttando la superiorità numerica. Anzi no, perché nello slancio Condemi colpisce anche un avversario (ma solo chi non ha giocato a pallanuoto sa che è cosa normale), intervento fortuito che invece gli arbitri, dopo la visione al Var, decidono per il gioco violento, quindi gol annullato, espulsione per Condemi e rigore per l’Ungheria. Clamoroso oltre che assurdo. Dai cinque metri segna Manhercz  così dal possibile 3 pari, ungheresi sul doppio vantaggio: 2-4, ma che errore dalla coppia arbitrale. Il Settebello è feroce nella politica del marcamento, implacabile là davanti, e in un nulla ritrova la parità, prima con Di Fulvio, poi con Echenique: e siamo 4 pari. L’Italia ci crede, dietro non passa uno spillo, ancora Echenique per mettere la freccia per il primo vantaggio azzurro in partita. L’Ungheria accusa il colpo, Vogel salva due volte, poi Di Fulvio fa volare l’Italia a +2: 6-2 grazie ad un parziale di 4-0. La riapre Zalanki, ma Di Fulvio, dopo l’avvio stentato, si scatena e riporta il Settebello sopra di due. Ancora Zalanki in una partita senza soluzioni di continuità: 7-6 con il quale si va all’ultimo intervallo. La sfida si accende nell’ultimo quarto. Echenique per il +2 azzurro, poi la rabbiosa reazione dei magiari, con Fekete e Zalanki che ristabiliscono la parità: 8 pari a meno di sei dalla fine. Velotto, botta da fuori che si spegne sul fondo. Del Lungo allarga le braccia e chiude lo specchio ai magiari che vanno con l’uomo in più a tre dalla fine, il palo poi il sorpasso ungherese ancora con lo scatenato Manhercz: Ungheria avanti a 2.50 dalla fine. Magiari a denti stretti, uomo in più per l’Italia , mentre Campagna chiama il time out a 1’40” dalla fine. Ci si gioca tutto negli ultimi cento secondi di gara. Non si può sbagliare, Campagna chiama lo schema, e l’Italia non sbaglia con la scudisciata di Presciutti: 9 pari. Un minuto e otto secondi alla fine, con l’Ungheria che guadagna una superiorità numerica. Bisogna stringere i denti, ci pensa Marco Del Lungo che chiude la saracinesca e annulla l’uomo in più ungherese quando il cronometro dice 39 secondi alla fine, venti a disposizione dell’Italia, 19 dei magiari. Erroraccio azzurro che innesca la controfuga due contro uno dell’Ungheria con Del Lungo che allarga ancora le mani e salva su Manhercz, salvando il gol che avrebbe chiuso la partita: finisce 9 pari e coda dei tiri di rigore per decidere chi approderà in semifinale.

Rigori fatali

Del Lungo para su Varga, palla che danza sulla linea. L’arbitro assegna il gol, il Var lo corregge e dice che non è gol, ma Di Fulvio si fa ipnotizzare da Vogel e si rimane in parità, due errori nei primi due tiri. Segna Vamos mentre Vogel para ancora su Fondelli, mentre tra i pali azzurri Nicosia subentra a Del Lungo. Finalmente accorcia Presciutti e Zalanki riporta avanti i magiari. Vogel para anche su Di Somma e Manhercz non sbaglia e porta l’Ungheria in semifinale. Finisce 12-10 per i magiari, una partita al veleno, con il clamoroso errore su Condemi, decisione contestata dalla panchina azzurra e fischiata dallo stesso pubblico della Defense Arena. Ma non serve perché l’Italia è fuori, immeritatamente.

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