Derby d’Italia all’Inter, Napoli in testa

Juve Inter

Il Derby d’Italia parla milanese, con l’Inter che passa allo Stadium di Torino grazie ad un rigore contestatissimo di Calhanoglu alla fine della prima frazione. Inter che si riporta a meno tre dalla coppia di testa anche se il Milan deve ancora giocare. Juve che perde l’occasione per scavalcare i campioni d’Italia e adesso deve difendere il quarto posto.

Allegri con l’attacco pesante

Allegri prova la batteria titolare, Inzaghi prova a rispondere. Nella Juve attacco da urlo, con Cuadrado, Dybala e Morata dal primo minuto alle spalle di Vlahovic. In mezzo Rabiot e Locatelli. Nell’Inter rientro Brozovic, De Vrij va in panchina: tocca a D’Ambrosio con Dumfries preferito a Darmian a destra.Bianconeri in campo con il 4-2-3-1: Szczesny tra i pali, Danilo, De Ligt, Chiellini e Alex Sandro dietri, Rabiot e Locatelli in mezzo, Cuadrado, Dybala e Morata alle spalle di Dusan Vlahovic. Inter con il solito 3-5-2: D’Ambrosio, Skriniar e Bastoni a protezione di Handanovic. Dumfries e Perisic esterni di centrocampo, in mezzo Barella, Brozovic e Calhanoglu. Dzeko e Lautaro Martinez di punta.

La sblocca Calhanoglu su rigore

La Juve parte forte e fa la partita. Dopo una manciata di minuti, clamoroso errore di Handanovic che smanaccia la palla in verticale, questa rimane nell’area piccola, lo sloveno cade a terra ma dopo un rimpallo la palla colpisce la traversa. Tanta intensità in avvio, con l’Inter spaventata dall’avvio forsennato dei bianconeri con il tridente Morata-Dybala-Vlahovic che sta facendo impazzire la squadra nerazzurra. Dybala, che ormai è un ex, ha fatto di tutto, con orgoglio e determinazione, per prendersi la scena. Poi un tiro dalla distanza di Dybala, con l’Inter che fatica tantissimo. Nonostante il rientro di Brozovic, che si fa sentire, i compagni di reparto non lo assistono e il centrocampo è bianconero. Alla mezz’ora Allegri perde per infortunio Locatelli, dentro Zakaria. Bellissimo primo tempo e veleno nella coda, con tante polemiche. Proprio allo scadere Irrati dopo l’on field review ha concesso un rigore all’Inter, ma Szczesny ha ipnotizzato Calhanoglu col turco che ha ribadito in gol la respinta del portiere polacco. Irrati fischia però un fallo in attacco, ma si è corretto alla successiva visione al monitor fischiando un altro rigore per i nerazzurri in quanto De Ligt era entrato in area prima della battuta. Allo Stadium succede di tutto, si accende il mischione attorno all’arbitro che rimane irremovibile. Allegri è una furia, si toglie la giacca e la getta in terra. Ma non cambia la decisione di Irrati, è rigore e stavolta Calhanoglu, con coraggio dopo l’errore precedente, non cambia la battuta, palla nello stesso angolo e stavolta palla in rete: 1-0 Inter all’intervallo.

Ripresa ad altissima tensione con rapidi capovolgimenti di fronte. Ci prova Dumfries, poi Dybala, altro errore di Handanovic, stavolta salva tutto Brozovic. La Juve spinge, Bastoni ferma Zakaria, contatto proprio al limite che richiede il check, ma è punizione dal limite. La Juve preme ma l’Inter amministra bene, anche se Perisic deve arrotare i bulloni per andare a chiudere su un diagonale maligno di Vlahovic. Ancora Vlahovic, palla fuori di un nulla con un sinistro mortifero. Cuadrado è devastante su Bastoni, gran palla per Morata che calcia malissimo. Ma la Juve è indemoniata. Fuori Morata, dentro Kean nella Juve per tentare l’ultimo assalto. Zakaria si fa tutto il campo, poi calcia da dentro l’area, ci mette una pezza Handanovic che devia sul palo. L’Inter agisce di controgioco con Vidal, subentrato, che controlla male e sfuma l’opportunità. Quella ghiotta capita a Correa, rigore in movimento, ma il Tucu manda alto. Finale all’arma bianca, con l’Inter che si difende con i denti e porta a casa tre punti d’oro al termine di una partita semplicemente mostruosa. Juve che perde l’occasione di sorpassare i nerazzurri e che adesso dovrà difendere il quarto posto.

Colpo Napoli a Bergamo: gli Azzurri agganciano il Milan in vetta

Doveva solo vincere per alimentare i sogni scudetto, e il Napoli non ha marcato visita. Gli Azzurri passano di prepotenza al Gewiss Stadium, battendo a domicilio per 3-1 l’AStalanta, portandosi per una notte in testa alla classifica in attesa del Milan atteso nel posticipo di domani contro il Bologna. La Dea fa la partita, schiaccia il Napoli che si difende con acume tattico. Ci prova subito Malinovskyi, ma a passare è il Napoli con Insigne su calcio di rigore. Musso frana addosso a Mertens, Di Bello indica inizialmente l’angolo poi va a rivedere tutto dopo la chiamata del Var e assegna il rigore, nettissimo, che il capitano trasforma di giustezza. La partita si apre, ci provano prima Freuler poi Mario Rui, ma a stretto giro arriva il colpo del 2-0 Napoli. Giocata al bacio di Insigne che manda in porta Politano che sul filo dell’offside infila Musso sul palo più lontano. L’Atalanta non molla nella ripresa, occasioni per Scalvini e Boga, De Roon accorcia di testa, ma nel finale la chiude Elma con un controgioco chirurgico. Canta Napoli e stasera la vetta non è solo un sogno.

La Roma sbanca Marassi con Mkhitaryan

Deludente sotto certi aspetti, ritmi bassi e occasioni col contagocce. Samp e Roma non si esaltano, ma la vince la squadra più cinica, quella giallorossa, cui basta un lampo di Mkhitaryan per ridurre ai minimi termini i blucerchiati. Giallorossi in serie positiva da dieci giornate, che stasera salgono solitari al quinto posto davanti a Lazio e Atalanta, mentre la Samp, nonostante la sconfitta, resta a +7 sulla zona salvezza. Percussione di Pellegrini, poi Karsdorp la mette in mezzo, rimpallo in area e palla che favorisce l’armeno che da due passi finalizza per l-0 Roma che vale la partita. Poche altre occasioni, soprattutto per la Roma che però manca il colpo del ko, che arriva lo stesso e consegna a Mou il quinto posto. Nel finale Abraham esce dolorante ad una spalla, mentre nel recupero Pellegrini (diffidato) prende il giallo e salterà la Salernitana per tornare contro il Napoli.

Domani il Milan può riprendere il comando

Domani sera riflettori puntati su San Siro dove la capolista Milan ospita il Bologna a caccia dei tre punti per il primato solitario (20.45), mentre il Verona alle 18 ospita il Genoa che prova ad affondare il colpo per rivedere la luce salvezza, distante tre punti che la separano dal Cagliari, affossato nel pomeriggio (5-1) a Udine. Successo invece per la Fiorentina che al Franchi fa suo il derby toscano con l’Empoli grazie ad un gol di Nico Gonzalez.

Massimo Ciccognani: