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Derby alla Lazio

Biancocelesti subito sul 2-0 con Milinkovic-Pedro, negato un rigore solare a Zanillo che poteva valere l’1-1. La riapre Ibanez, poi Anderson fissa il 3-1 in contropiede. Di Veretout il gol del definito 3-2

I derby non si giocano, si vincono. E questo lo ha vinto la Lazio, meglio in avvio rispetto alla Roma che si è fatta sorprendere sul vantaggio di Milinkovic dopo dieci minuti a difesa scoperta. Guida non vede un rigore su Zaniolo e in controgioco Pedro fa 2-0. Poi nell’ordine Ibanez, Felipe Anderson e Veretout con in mezzo due parate di Reina e un palo colpito da Zaniolo. Non bellissima la Roma, cinica la Lazio.

Le scelte dei tecnici

Una sola novità nella Lazio nella formazione, copn Marusic a destra al posto di Lazzari, dalla parte opposta Hysaj, con Luiz Felipe e Acerbi davanti a Reina. In mezzo Milinkovic-Savic, Leiva e Luis Alberto, reparto avanzato affidato a Felipe Anderson, Immobile e Pedro. Confermate le indicazioni nell’undici di Mourinho. C’è Viña a sinistra, con Karsdorp dalla parte opposta. Mancini e Ibanez i centrali davanti a Rui Patricio. Veretout e Cristante cerniera davanti alla difesa, quindi Mkhitaryan centrale nei tre alle spalle di Abraham, con El Shaarawy a sinistra e Zaniolo a destra. Nella Roma pesa l’assenza di Pellegrini, squalificato ingiustamente per un doppio giallo che non c’era. Arbitra Guida di Torre Annunziata.

Due volte Lazio, negato rigore a Zaniolo

Si gioca in una bolgia, in campo c’è equilibrio, con Lazio e Roma che si studiano. D’improvviso il guizzo biancoceleste. Roma sbilanciata che si fa sorprendere dal controgioco laziale. Così Felipe Anderson ha tutto il tempo per coordinarsi e metterla in mezzo per la testa di Milinkovic Savic che si inserisce con i tempi giusti e senza pressioni. In netto ritardo la difesa romanista che perde le misure e permette al giocatore della Lazio di saltare indisturbato. La Roma prova a scuotersi con un colpo di testa, fuori, di Cristante. Poi l’episodio che avrebbe potuto cambiare la partita. Hysaj si appoggia e manda giù in area Zaniolo. Le immagini dicono che è rigore ma Guida non fischia e il Var, di conseguenza, non può intervenire. Errore del fischietto di Torre Annunciata perché sul ribaltamento dell’azione, la Lazio trova il raddoppio. Palla in mezzo di Immobile per l’ex Pedro che non perdona: 2-0.

La riapre Ibanez, Zaniolo altro palo

Veretout scarica il destro dal limite, salva in angolo Acerbi. Poi Zaniolo centra il palo sull’angolo del francese e Reina si ritrova la palla in mezzo alle gambe. Continua a pressare la Roma, ma lascia spazio al controgioco laziale. Immobile ha la palla buona ma scarica sull’esterno della rete. Mourinho prova a scuotere i suoi e da palla inattiva la riapre Ibanez che sull’angolo di Veretout salta più in alto di tutti ad incrociare sul secondo palo: 2-1.

Anderson in contropiede

Lazio in difficoltà sui calci d’angolo, e permette in avvio di ripresa a Ibanez di colpire ancora di testa, palla fuori di poco. Veretout in mezzo, insieme a Cristante recuperano palloni, ma le squadre sono stanche dopo un primo tempo a ritmi altissimi. Sarri richiama Leiva ed inserisce Cataldi, mentre Guida ammonisce Mourinho che stava parlando con il quarto uomo. E il fischietto di Torre Annunziata, non gradisce. La Roma si allunga, ma subisce il controgioco. Squadra sbilanciata. Immobile scappa, fa fuori Mancini, resiste alla voglia di tirare e appoggia in mezzo per il comodo 3-1 di Felipe.

Veretout dal dischetto

Fuori El Shaarawy, dentro Shomurodov, con Mourinho che si gioca la carta dell’uzbeco, mentre Sarri richiama Luis Alberto per inserire Akpa Akpro che alla prima tocca in area Zaniolo. E stavolta Guida non ha dubbi, rigore. Trasforma con freddezza il glaciale Veretout. Venti alla fine, la Roma ci crede. Fa una cosa pazzesca Zaniolo che scappa a sinistra, gran botta, il miracolo di Reina che salva in angolo. Finisce la benzina di Zaniolo e Mourinho lo cambia: dentro Carles Perez con tredici minuti più recupero da giocare. Rui Patricio ipnotizza Immobile, sempre 3-2. Cambia ancora Mourinho, fuori Karsdorp e Viña, dentro Smalling e Zalewski, in campo nonostante la morte del padre. Finale all’arma bianca, saltano le marcature, Roma ventre a terra alla ricerca del pari. Dentro Muriqi, fuori Immobile. Cinque di recupero. Ma succede nulla. Vince la Lazio che guadagna tre punti pesanti e si porta a meno uno dalla Roma che rimane quarta in classifica ma che stasera mastica amaro. Una sfida che la Lazio ha messo in discesa in avvio ma che la Roma ha avuto il carattere per tenerla i piedi. Ma alla fine, l’Olimpico ha detto Lazio.

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