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Atalanta e Inter non si fanno male

Capolista a +2 sul Milan che domani, con lo Spezia, può scavalcarla in vetta. Atalanta quarta. Roma, 1-0 di rigore sul Cagliari

Un week end all’insegna dell’incertezza, tra casi Covid che stanno decimando il calcio italiano, stadi vuoti e l’esigenza televisiva di allungare dal sabato al lunedì la giornata numero ventidue del nostro pallone. In testa rimane l’Inter con soli due punti di vantaggio sul Milan che domani può operare il sorpasso. Tiene l’Atalanta al quarto posto, incalza la Juve. Il Napoli a Bologna per blindare il terzo posto.

L’Atalanta tiene testa ai campioni

Inzaghi lo ha definito un match scudetto, di sicuro una sfida di altissimo livello, quella del Gewiss Stadium tra Atalanta e Inter. Tante emozioni ma senza gol. Sanchez scalda i guantoni di Musso, nella ripresa bravo Handanovic a chiudere miracolosamente su Pessina nella migliore palla gol della prima ora di gioco. Un match all’insegna dell’equilibrio. Poi sale in cattedra Dzeko che nel primo tempo ha zittito i tifosi di casa protagonisti di cori razzisti nei confronti del bosniaco. Musso si esalta sul primo palo per chiudere una conclusione a botta sicura dell’ex Roma. L’Inter insiste, ancora con Dzeko che sfonda a sinistra e mette con Musso in uscita. Al centro c’è Darmian che avrebbe dovuto solo spingere in rete il pallone, ma Pezzella lo anticipa con un provvidenziale intervento salvando la propria porta. Musso si esalta su Vidal, poi D’ambrosio spara alta da buona posizione. Ma l’Inter insiste e aumenta i giri del motore, ma l’Atalanta è viva e Pasalic bacia il palo con un colpo di testa da due metri. Muriel fa una cosa pazzesca, scappa via in mezzo a due interisti e si presenta solo davanti ad Handanovic che compie l’ennesimo salvataggio in angolo. Poi è Pasalic, due volte, a spaventare il portiere interista. Finisce 0-0. Inter a +2 sul Milan che domani può operare il sorpasso, Atalanta che sale solitaria al quarto posto.

Ok Juve, Lazio e Roma

Nessuna sorpresa alle spalle delle prime della classe. La Juve fa il suo dovere nell’anticipo del sabato, battendo comodamente l’Udinese per 2-0 in una partita stradominata sotto il profilo territoriale, chiusa grazie ai gol di Dybala che segna e non esulta, quasi una protesta verso la dirigenza bianconera per un contratto che i bianconeri al momento non vogliono rinnovare, e McKennie che si ripete dopo il gol, inutile, nella Supercoppa contro l’Inter. Juve che si prende il quinto posto, a meno uno dall’Atalanta, a +6 su Roma, Lazio e Fiorentina. Fa il suo dovere anche la Lazio, trascinata da un superbo Ciro Immobile che nel match di Salerno, stende con una doppietta messa a segno in appena tre minuti, la formazione campana. Di Lazzari il gol del definitivo 3-0. Lazio al sesto posto in compagnia della Roma che con il minimo sindacale, rispedisce battuto in Sardegna, il Cagliari. A decidere il match un gol, su calcio di rigore, del neo acquisto Sergio Oliveira che porta tanta qualità alla squadra di Josè Mourinho che domina in lungo e in largo, ma non monetizza, rischiando qualcosa nel finale.

Corsari Torino e Verona

Due imprese esterne a caratterizzare la giornata delle “minori ma non troppo”. Il Toro passa nella Marassi doriana, battendo in rimonta la Samp che si era illusa dopo il vantaggio di Caputo. Singo e Praet la ribaltano e regalano a Juric il nono posto in classifica. Vola anche il Verona che con una prova di forza, espugna il Mapei di Reggio Emilia: 4-2 ad un Sassuolo in fase di stallo, scavalcato in classifica proprio dagli scaligeri di Igor Tudor.

Domani Milan, Napoli e Fiorentina

Una giornata infinita che si concluderà domani con in campo l’anti Inter, ovvero il Milan di Stefano Pioli che prova a insidiare il primato dei nerazzurri in casa contro lo Spezia. Occhio alla sfida del Dall’Ara dove il Bologna ospita un Napoli avvelenato dalla sconfitta in Coppa Italia contro la Fiorentina. Spalletti ritrova molti interpreti e spera di blindare il terzo posto con una prestazione sanguigna. Chi sogna, è invece la Fiorentina di Vincenzo Italiano che riceve il Genoa orfano di Shevchenko, esonerato dopo tante promesse mai mantenute. Vincere per agganciare Roma e Lazio, e con una partita da recuperare.

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