Scuola, il piano per il rientro in classe a settembre

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Ok la didattica a distanza ma, a settembre, gli studenti italiani devono tornare a scuola. In piena sicurezza naturalmente. Tira le somme della lunga riunione del Governo con gli enti dedicati al funzionamento del sistema scolastico del nostro Paese, il ministro Lucia Azzolina, che preventiva il rientro in classe a partire da settembre, non prima di aver predisposto adeguate misure di prevenzione all’interno degli ambienti scolastici e aver applicato qualche precauzione per garantire il rispetto delle regole. Fra queste, si valuta la possibilità di applicare divisori in plexiglass ai banchi, “anche per garantire maggiore sicurezza”. Ci sarà da “pensare a tensostrutture e opere di edilizia leggera nelle aree esterne degli istituti scolastici” ma, secondo il ministro, non sembra possibile la logica dei “doppi turni, sdoppiamenti delle classi… guardo piuttosto a una rimodulazione dell’unità oraria”.

Scuola, mobilitazione di risorse

In sostanza, volontà di raggiungere l’obiettivo ma ancora molte criticità. Questo, perlomeno, sembra emergere dalla riunione fra il governo, i presidenti di Anci e Conferenza delle Regioni, Stefano Bonaccini ed Antonio Decaro, e numerose altre realtà: “Siamo stati costretti a chiudere la scuola – ha detto il premier Conte -, ma abbiamo tratto una lezione. Siamo stati costretti alla didattica a distanza. Ho sempre avvertito preoccupazione per chi non poteva accedervi. C’è il tema del divario digitale. Col nuovo anno scolastico l’obiettivo è tornare a scuola in piena sicurezza. La didattica a distanza può essere un’opportunità in più per potenziare offerta didattica, ma certo dobbiamo ritornare in presenza”. E Azzolina ribadisce: “L’obiettivo è portare tutti a scuola in presenza. Con particolare attenzione ai più piccoli che hanno sofferto maggiormente in questo periodo… Sarà un piano su più livelli che seguirà l’andamento del rischio di contagio. Sulla scuola stiamo mobilitando risorse per oltre 4 miliardi di euro“.

Criticità

Da valutare, il documento del Cts, in base all’andamento epidemiologico. Di sicuro, oltre alle mascherine, potrebbe essere previsto l’utilizzo delle visiere e, come detto, dei divisori per compartimentare i banchi. Diversi gli ostacoli da superare: “La riapertura delle scuole a settembre – ha detto Decaro, presidente Anci – comporterà molte criticità, ma è indispensabile e noi non ci tiriamo indietro… Ci sono una serie di necessità urgenti: sblocco dell’assunzione di personale, certezze su risorse per interventi rapidi di edilizia scolastica, riorganizzazione dei servizi di mensa e trasporto, un vero piano dei tempi che consenta di evitare gli spostamenti si concentrino nelle ore di punta”.

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