Ok del governo alle linee guida per la ripresa dell’attività scolastica in presenza ma, sul piano dell’applicazione, sembra persistere qualche criticità. Questo quanto emerso dalle prime 48 ore trascorse dall’approvazione della nuova bozza che, di fatto, riporta gli alunni in classe a partire dal 14 settembre, stilando una serie di provvedimenti e normative che avranno l’obiettivo di garantire una ripresa in sicurezza delle lezioni senza rinunciare a una coerente e valida offerta didattica. Qualche punto però resta da chiarire, in primis la distribuzione degli spazi. Un tema sempreverde, in realtà, nel dossier scuola e sul quale è intervenuto all’Ansa il Ministero dell’Istruzione: “Le Linee guida prevedono il mantenimento del gruppo classe, tutte le studentesse e gli studenti avranno spazi per la didattica a settembre come garantito ieri dalla Ministra Lucia Azzolina in conferenza stampa”.
Ripristino degli edifici
In sostanza, fonti del Ministero hanno garantito che “in queste settimane il Ministero ha messo a punto un software che consente di incrociare, scuola per scuola, il dato degli alunni con quello degli spazi e con il distanziamento indicato dal Comitato tecnico-scientifico. Uno strumento nuovo, senza il quale sarebbe stato impossibile individuare le priorità di intervento. Secondo una prima analisi gli interventi più urgenti riguarderanno circa il 15% della popolazione studentesca – fatta eccezione per la scuola dell’infanzia che è esclusa da questo calcolo avendo altre indicazioni di distanziamento. Un dato significativo ma inferiore alle previsioni iniziali”. Al momento, spiegano, “abbiamo l’elenco di circa 3 mila edifici scolastici dismessi a causa del calo demografico e del dimensionamento, che possono essere ripristinati”. Al loro interno, riferiscono, “il rinnovo dell’arredo scolastico potrà garantire il recupero di spazio”.
Scuola e spazi
Dal Ministero si precisa che “dove necessario saranno costruiti patti con i territori per individuare ulteriori locali fuori dal perimetro scolastico”. Per il momento, con in campo una strategia per procedere al ripristino di 3 mila potenziali edifici in grado di sopperire alle problematiche di spazio, la soluzione più immediata sembra essere quella dell’accomodamento delle strutture esistenti. Altra misura in piedi per far sì che il distanziamento venga rispettato e che a rimetterci non sia il gruppo classe, con tutte le criticità che ne deriverebbero, non solo per gli studenti ma anche per le famiglie.