A una manciata di ore dal ritorno a scuola, il Comitato tecnico scientifico si riunisce d’urgenza. Una convocazione a quanto sembra voluta dal ministro della Salute, Roberto Speranza, che avrebbe chiesto ai tecnici un parere sul ritorno in classe degli studenti delle superiori e capire se sia necessario o meno un rinvio delle lezioni in presenza. Per il momento, il piano è riportare gli studenti più grandi in aula al 50%.
Esperti che, ormai da giorni, avevano ribadito il punto da tenere, ossia restare ancora provvisoriamente con il sistema della didattica a distanza, mantenendo quindi misure di contenimento più severe per contrastare la diffusione della pandemia. Un pensiero che aveva contrastato con la volontà delle scuole di accelerare con il ripristino delle lezioni in classe.
Il piano (a ora) per il ritorno a scuola
Il piano, a oggi, prevedeva il rientro in classe delle superiori a partire dal 18 gennaio in quattro Regioni: Lazio, Piemonte, Molise ed Emilia-Romagna. In altre Regioni (Toscana, Abruzzo, Valle d’Aosta) si era ripartiti l’11 gennaio, in altre ancora (Trentino e zona autonoma dell’Alto-Adige) addirittura il 7 del mese. In alcuni territori, come Lombardia e Sicilia, le lezioni proseguiranno a distanza vista la dichiarazione di zona rossa.
Bolzano, nonostante sia stata considerata tale, continuerà con le lezioni in presenza con un tenore, a seconda dei casi, tra il 50% e il 75%. Da oggi l’Italia ha ripristinato i colori che frammentano il territorio imponendo restrizioni diverse a seconda delle situazioni locali.
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