La Regione Piemonte in collaborazione con la Fondazione H.Opes ha avviato e finanziato un progettoĀ per la ripresa della scuola iconografica melchita a Damasco. Lo scopo ĆØ quello di ridare vita a una tradizione e creare nuove opportunitĆ economicheĀ per questo Paese.
L’incontro a Torino
Presso la sede della Regione Piemonte, il patriarca della Chiesa cattolica greco-melchita a Damasco Joseph Absi ha consegnato al presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e allāassessore alla cooperazione internazionale Maurizio MarroneĀ unāicona di San Giovanni, patrono di Torino. Questo dono simboleggia lo stretto rapporto che lega la Siria al Piemonte e vuole essere un esempio lampante dellāimportanza plurimillenaria della cultura siriana.Ā
LāintervistaĀ
Interris.it ha parlato con monsignor Chihade Abboud, procuratore della Chiesa cattolica greco-melchita presso la Santa Sede che con molta soddisfazione e riconoscenza verso la Regione Piemonte e la Fondazione H.Opes ha spiegato il valore di questo progetto.Ā
Monsignor, come ĆØ organizzata questa scuola?
āAd oggi il progetto prevede la formazione di quarantacinque personeĀ di qualsiasi fascia di Ā etĆ , provenienti dallāarea del governatorato di Damasco. Lāunico requisito ĆØ che, essendo lāicona un oggetto religioso, chiunque voglia accostarsi a questo corso debba possedere la fede nella Chiesa. Il percorso si snoda in nove mesi eĀ si compone di una parte teorica e di una praticaā.Ā
Che valore ha riaccendere la vostra tradizione?
āSi tratta di un valore fondamentale perchĆ© significa avere a cuore la nostra storia. Senza questa tradizione ĆØ impossibile costruire un futuro duraturo che poggia su basi solide. Lāicona melchita segue i canoni della chiesa bizantina orientale e viene eseguita con tempere naturali, lāuovo, lāaceto e la colla di coniglio. Questi materiali a volte sono irreperibili in Siria per cui man mano che io li ho trovati li ho inviati a Damascoā.
Questo progetto prevede anche un risveglio dellāeconomia siriana?
āLāintento ĆØ anche quello di aiutare a creare una condizione di autonomia finanziaria dei cittadini siriani, che hanno subito sulla propria pelle i tanti eventi che sono accaduti in questi anni. La formazione rappresenta il primo vero passo per iniziare questo tipo di processo di opportunitĆ economica. In un secondo momento verranno individuati i canali tramite i quali queste icone potranno essere vendute, che saranno principalmente le chiese che hanno bisogno di una ricostruzione e il turismo religiosoā.
Che valore ha per voi questa stretto rapporto con la Regione Piemonte?
āSi tratta di un segno di forte amicizia che ĆØ iniziato giĆ precedentemente durante con un progetto in cui la Regione Piemonte ha finanziato la ricostruzione dellāasilo nido della parrocchia di Maāalula, villaggio a nord di Damasco, martoriato dalla frangia integralista del Paese. Lāincontro di oggi ha suscitato in me una forte gioia e un grande senso di riconoscimento nei confronti di chi in questi anni ha saputo ascoltare e comprendere i nostri bisogniā.Ā