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Scuola, la promessa del premier: “Ci saranno disagi ma saremo al vostro fianco”

Giuseppe Conte diffonde un videomessaggio su Facebook alla vigilia del ritorno in classe: "La scuola un luogo di accoglienza, grazie a famiglie, insegnanti e dirigenti"

La scadenza del 14 settembre è ormai questione di ore. La campanella della stragrande maggioranza degli istituti italiani suonerà per accogliere gli studenti in aule rinnovate, diverse in senso strutturale da quelle che avevano lasciato, ma che come le precedenti avranno il compito di garantirne gli standard di istruzione precedenti. Una sfida decisiva per il nostro Paese, ancora alle prese con le sue criticità e con variabili pressoché infinite legate a possibili disagi. A ogni modo, il rientro in classe arriverà e, con esso, la necessità di un comune senso di responsabilità. Dalle istituzioni in giù.

Un cuore pulsante

“Lunedì si torna a scuola in gran parte d’Italia – ha detto il premier Giuseppe Conte in un video su Facebook, rivolgendosi a studenti, famiglie e insegnanti -, sarà un momento di intensa emozione. Così almeno è stato per me, ogni primo giorno di scuola. Ed è un’emozione che vivrò anche io, da capo di un governo che nei mesi scorsi ha lavorato per un rientro in sicurezza. Ma anche da padre di un figlio che si accinge anche lui a tornare a scuola”. Il presidente del Consiglio ha ricordato che “la scuola è un cuore pulsante del nostro Paese, è un luogo di accoglienza particolarmente prezioso. Accoglie voi ragazzi, vi accompagna, vi stimola nei processi di crescita, personali e culturali. Nella scuola si concentrano progetti di un futuro migliore”. E il ritorno in classe non significa solo ritrovare nozioni e libri di testo ma imparare “a comunicare meglio, a dialogare a confrontarvi con chi la pensa diversamente”.

La scuola, un luogo di incontro

Parlando agli studenti italiani, Conte ha ribadito che “la scuola vi consente di rafforzare il vostro bagaglio di conoscenze, di esperienze, di coltivare i sogni che realizzerete quando sarete donne e uomini adulti. La scuola vi consente inoltre di rafforzare la vostra coscienza critica, vi aiuta a comprendere che prima di ogni altra cosa viene il rispetto della persona, della sua dignità, a prescindere dalle sue idee e delle sue convinzioni. E’ il luogo che vi fa capire che la forza vera è quella che combatte ogni forma di sopruso e di ingiustizia. Non quella che si nasconde nell’indifferenza o che, peggio ancora, sfocia nella violenza”.

Possibili difficoltà

Parole che parlano di un rientro in classe fondamentale sulla via della definitiva ripresa della quotidianità per il nostro Paese. E che il governo, in questi mesi, ha cercato di garantire al meglio, scontando però alcuni deficit che rendono il rientro incerto sotto diversi punti di vista. “Ci saranno difficoltà, disagi, soprattutto all’inizio. La scuola peraltro sconta carenze strutturali che ci trasciniamo da anni, aggravate dall’attuale pandemia. Ma voi dovrete fare la vostra parte, impegnarvi a rispettare le regole di cautela che vi consentiranno di tutelare la vostra salute e delle persone che amate e che vi amano”. Un ringraziamento, il premier lo ha rivolto anche agli insegnanti: “Avete fatto uno sforzo straordinario in questi mesi di lockdown, continuando a fare lezione con la didattica a distanza. Non era affatto facile, eppure avete svolto un grandissimo lavoro, e per questo vi siamo grati”.

Impegno e costanza

Una chiosa finale per le famiglie, coloro che, come studenti e insegnanti, si troveranno in prima linea. “Ringrazio inoltre le famiglie, le mamme e i papà che hanno già fatto molti sacrifici. E grazie anche ai dirigenti e a tutto il personale della scuola. In questi mesi estivi non vi siete fermati un attimo, avete lavorato tanto, tantissimo per essere pronti per la riapertura e per accogliere degnamente tutti i nostri ragazzi. Saremo con tutti voi, al vostro fianco e continueremo a esserlo nei prossimi giorni e nei prossimi mesi”. Con l’augurio, agli studenti, “di affrontare e vivere l’anno scolastico con fiducia ed entusiasmo. Impegnatevi nello studio, migliorerete voi stessi”. Un invito che gli allievi italiani faranno sicuramente proprio. Il resto dovrà passare dai fatti.

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