Questione aperta il ritorno in classe a settembre. Il ministro dell’Istruzione, Lucia Azzolina, continua a ribadire che dal 14 le aule riapriranno e lo ha fatto anche durante l’informativa alla Camera dei deputati. Secondo il ministro “ci sono tavoli di lavoro aperti in tutte le regioni per definire le modalità e le necessità di ogni scuola”. Questo, ha spiegato, con l’obiettivo di “permettere a tutti gli studenti di tornare in classe in presenza, rispettando le prescrizioni sanitarie in base alle diverse fasce d’età”. Il punto, ancora una volta, è capire se le misure di tutela allo studio riusciranno a garantire la sicurezza degli studenti e, soprattutto, se gli edifici scolastici saranno in grado di garantire le distanze minime. Più o meno definite le linee per bambini e ragazzi. Per gli asili si deciderà a breve: “Siamo a lavoro per organizzare la ripresa dell’attività anche per gli asili nido“.
Occasione Recovery
Tre miliardi in ballo per garantire una ripartenza ben definita. Con qualche dettaglio da limare e, secondo il ministro, alcune nubi da spazzare via, in primis sui banchi: “Ho letto diverse corbellerie in questi giorni numeri e cifre dati a caso, anche rispetto ai costi”.
Il punto, secondo il ministro, è che anche “grazie ai miliardi del Recovery Fund europeo, abbiamo l’occasione di rimettere al centro la scuola, è un’opportunità irripetibile, soprattutto per un piano di edilizia scolastica, ammodernare gli edifici e costruirne di nuovi”. E l’obiettivo principe resta ripartire. Il 14 settembre, non oltre: “Siamo convinti della scelta fatta a marzo, l’abbiamo fatto nell’interesse esclusivo dei cittadini. Già a giugno, con gli Esami di Stato, abbiamo portato mezzo milione di persone a scuola“.
Azzolina e Speranza
Sul tema scuola, in mattinata è intervenuto anche il ministro della Salute, Roberto Speranza, secondo il quale “ci vuole la massima cautela” nel riportare gli studenti in aula. Il ministro ha precisato che ad agosto si riunirà il Comitato tecnico scientifico, “per una valutazione finale ma la nostra priorità è riaprire tutte le scuole, di ogni ordine e grado”. Come a dire che, al di là delle promesse, qualche punto critico resta.