Ancora scontri a Gerusalemme nel venerdì di preghiera dei musulmani a seguito della decisione del governo israeliano di vietare l’accesso alla Spianata delle Moschee agli arabi di età minore di 50 anni. Gli incidenti, secondo la stampa israeliana, avrebbero causato almeno 3 morti e quasi 200 feriti.
Due vittime
Un palestinese di 17 anni è stato ucciso a colpi d’arma da fuoco da un colono israeliano a Gerusalemme Est, nel quartiere a maggioranza araba di Ras Al-Amoud. La notizia è stata riferita dal Jerusalem Post, da Haaretz e dall’agenzia palestinese Maan. I media ricordano che nel sobborgo ci sono stati scontri tra la polizia israeliana e manifestanti palestinesi che protestavano contro le restrizioni all’accesso alla Spianata delle Moschee. Due dei feriti sarebbero in gravi condizioni: uno è stato colpito da un proiettile di gomma e l’altro coinvolto nell’esplosione di una granata. Almeno 29 gli intossicati dai lacrimogeni lanciati dalla polizia e uno di essi risulta in gravi condizioni. Una seconda vittima, secondo quanto riferito dal governo palestinese, si è registrata nel primo pomeriggio sempre nei quartieri orientali della città: un uomo è stato abbattuto nell’area di A-Tur dal fuoco dei militari israeliani che hanno risposto al lancio di pietre e bottiglie.
Incidenti anche in Cisgiordania
Gli incidenti si sono verificati in diversi quartieri di Gerusalemme, e anche nelle vicinanze della città vecchia ci sono state cariche della polizia e arresti tra i fedeli musulmani. La polizia ha disperso con la forza un gruppo di fedeli islamici nella centrale via Sallah-a-din di Gerusalemme est. Le forze dell’ordine, secondo l’agenzia Maan, avrebebro impedito alle ambulanze palestinesi di raggiungere la zona. Secondo la Mezzaluna rossa, i feriti sarebbero quasi 200. Altri incidenti si sono verificati in Cisgiordania: all’ingresso di Betlemme e al valico di Qalandya, presso Ramallah, dove, sempre secondo i media palestinesi, si registrano 2 feriti.