Sclerosi multipla, presentato il documento di Aism: cosa emerge

E' stato presentato il Barometro della Sclerosi Multipla e Patologie Correlate 2024: ecco quante persone ogni giorno ricevono una diagnosi

Foto di Konstantin Kolosov da Pixabay

Sono stati diffusi i dati del Barometro della Sclerosi Multipla e Patologie Correlate 2024, documento elaborato annualmente da Aism e presentato alla Camera dei Deputati. Ecco quali dati emergono sulla situazione in Italia. 

Il documento Aism

Ogni giorno in Italia circa 10 persone ricevono una diagnosi di sclerosi multipla, grave malattia neurologica ad andamento progressivo. In totale sono 3.600 ogni anno, diagnosticate in genere in età giovanile, tra i 20 e i 40 anni. Nel complesso, sono 140 mila le persone affette dalla malattia, tre quarti delle quali di sesso femminile. A queste si sommano circa 2.000 persone con disturbi dello spettro della Neuromielite Ottica (Nmosd) e della variante Mogad, patologie rare molto simili alla sclerosi multipla. Sono alcuni dei dati contenuti nel Barometro della Sclerosi Multipla e Patologie Correlate 2024, documento elaborato annualmente da Aism e presentato oggi alla Camera dei Deputati.

L’Agenda della sclerosi multipla e patologie correlate 2025

La giornata è anche l’occasione per presentare l’Agenda della sclerosi multipla e patologie correlate 2025, la mappa delle priorità per affrontare la patologia, frutto di una consultazione pubblica. “Attraverso l’Agenda 2020 e ora l’Agenda 2025, abbiamo risposto ai bisogni di molte persone con sclerosi multipla e patologie correlate, contribuendo ad una Italia più giusta, equa e inclusiva – ha commentato il presidente di Aism Francesco Vacca – C’è ancora tanto da fare, ma siamo determinati a continuare a migliorare la qualità della vita delle persone con sclerosi e dei loro familiari”.

I costi sociali della malattia

Da Barometro emergono anche i costi sociali della malattia, pari a 6,5 miliardi di euro all’anno. Il costo medio annuo per persona è di 45.800 e lo Stato si fa carico direttamente, attraverso servizi sanitari e sociali pubblici, di poco meno della metà (22.200 euro pari al 48%). Le famiglie si sobbarcano il 12% mentre il restante 40% è a carico della collettività, legato soprattutto alla perdita di produttività di pazienti e caregiver che smettono di lavorare. I costi sociali aumentano all’aumentare della disabilità, fino ad arrivare a 62.400 per una disabilità grave. In questi casi, le famiglie arrivano a spendere di tasca propria circa 14.000 euro annui, in gran parte per assistenza a domicilio. Inoltre, secondo l’indagine, il 66% di chi ha bisogni di tipo economico non riesce a trovare affatto affatto risposta (46%) o lo riceve in maniera insufficiente (19,9%).

Fonte Ansa