Tutto come da previsioni, senza sorprese aggiuntive. Il Milan è campione d’Italia. La conferma dalla sfida di Reggio Emilia al Sassuolo, travolto dal tornado rossonero che non voleva sbagliare la partita della vita. Emiliani storditi, quasi ospiti nell’apparecchiata tavola scudetto del Milan. Dominio assoluto, anche se i tre gol (doppietta di Giroud e Leao), sono frutto di incredibile svarioni difensivi della formazione di Dionisi, impalpabile e già in vacanza. Vince anche l’Inter, passando sopra alla Samp (3-0 con doppietta di Correa e gol di Perisic), ma naturalmente non basta e non poteva bastare. Vince il Milan, con pieno merito. L’Inter può solo mordersi i gomiti per aver sciupato l’occasione di prendersi la vetta, perdendo i maniera rocambolesca il recupero di Bologna che all’atto pratico ha fatto tutta la differenza del mondo.
La paura fa novanta minuti
Ultimi novanta minuti col cuore in gola, che si giocano su due campi con l’obbligo della contemporaneità. A Reggio Sassuolo-Milan, con Pioli che dopo la rincorsa vuole chiudere stasera con la conquista del tricolore: Maignan tra i pali nel 4-2-3-1 del tecnico rossonero. Calabria, Kalulu, Tomori e Theo Hernandez dietro, Tonali e Kessié intermedi, Saelemaekers, Krunic e Leao alle spalle di Giroud. Sassuolo con il 4-3-3 di Dionisi: Consigli; Muldur, Ayhan, Ferrari, Kyriakopoulos; Matheus Henrique, Maxime Lopez, Frattesi; Berardi, Scamacca, Raspadori. Si gioca al Mapei di reggio in uno stadio completamente rossonero.
In contemporanea a San Siro c’è Inter-Samp, l’ultima speranza per Inzaghi che si affida ad Handanovic in porta, Skriniar, De Vrij e Bastoni dietro, Dumfries e Perisic esterni, Barella, Brozovic e Calhanoglu in mezzo, Lautaro e Correa in prima linea. Samp già salva e senza problemi e in campo con un accorto 4-5-1: Audero in porta, Bereszynski, Ferrari, Yoshida e Augello dietro, in mezzo Candreva, Rincon, Vieira, Thorsby, Sabiri alle spalle di Caputo.
Il Milan dilaga
Tutto facile per i futuri campioni d’Italia che al Mapei trovano davanti un Sassuolo intristito dalle alchimie di centrocampo. L’approccio è quello giusto, con tanta attenzione, l’esatto contrario di un Sassuolo in pantofole che fa fatica a graffiare. All’intervallo è già 3-0 Milan, in una partita dominata, anche se i tre gol rossoneri sembrano fatti in fotocopia e sono figli di clamorosi svarioni difensivi della formazione di Dionisi che in uscita sbaglia tutto e innesca il controgioco milanista. In tutti e tre i gol c’è però lo zampino di un unico calciatore, lo straordinario Leao che prima serve due assist al bacio a Giroud per i primi due gol, poi si mette in proprio e firma il 3-0. Troppo Milan e tanto poco Sassuolo.
Nell’altra partita niente squilli. L’Inter ci prova ma senza graffiare e col passare dei minuti anche la testa perde un briciolo di concentrazione per effetto delle notizie provenienti da Reggio. Le uniche occasioni portano la firma di Lautaro, ma Audero è attento. L’argentino continua a provarci, di testa, palla fuori di un nulla. E al terzo gol del Milan viene a mancare anche la foga iniziare, considerato che ormai la situazione è decisamente chiara.
Diciannovesimo titolo per i rossoneri
La rabbia sale a San Siro con l’Inter che sa di aver gettato nella spazzatura lo scudetto nella drammatica notte di Bologna, mentre si innalza al cielo l’urlo della Milano rossonera. E’ il diciannovesimo titolo nella storia del club: l’ultimo conquistato nel 2010-2011 con alla guida Massimiliano Allegri e con in campo un giovane Ibrahimovic che stasera, partecipa alla festa entrando nel finale. Una ripresa d’attesa, ma con l’emozione di uno scudetto appena conquistato. Dopo undici anni. E’ invece una ripresa scoppiettante per l’Inter che mette la freccia e, tanto per non essere seconda ai cugini, firma tre gol nel giro di otto minuti: Perisic e una doppietta di Correa lanciano l’Inter verso una notte piena di rimpianti. Per il Milan, è la notte del trionfo, dell’estasi. Che la festa cominci.