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“Sappiate che sono stato felice”: l’ultimo dono di Sammy Basso

Parenti, amici, persone comuni: in migliaia sono accorsi al campo sportivo di Tezze sul Brenta, in provincia di Vicenza, per l’ultimo saluto a Sammy Basso. Il ricercatore, scomparso il 6 ottobre a 28 anni, è stato un simbolo della lotta alla progeria, malattia dalla quale era affetto e che ha contribuito a far conoscere, creando i presupposti per nuovi campi di ricerca. Egli stesso aveva dedicato i suoi studi e offerto la propria testimonianza di vita affinché aumentasse la consapevolezza verso la patologia. Ma, soprattutto, vi fosse una sempre maggiore volontà di vivere in pienezza. Un messaggio contenuto anche nella sua ultima lettera, letta durante le esequie. Il suo ultimo regalo.

L’ultimo saluto a Sammy Basso

Migliaia di persone ai funerali di Sammy Basso, il biologo 28enne, simbolo della lotta alla progeria, nel campo sportivo di Tezze sul Brenta. Tutti in rispettoso silenzio all’arrivo del feretro; molti i simboli per ricordare il giovane ricercatore in una giornata che è una celebrazione della vita di Sammy. Una festa di colori, come lui aveva dato disposizione. Ai funerali è presente, tra gli altri, il ministro Luca Ciriani.

Il ricordo degli amici

“Caro Sammy, avevi la testa dura, ma il cuore grande. Eri e sarai sempre il riferimento del nostro gruppo”. Così Sammy Basso è stato ricordato dagli amici. “Noi vogliamo ricordarti pensando che un domani, grazie alla tua determinazione e ai tuoi studi, un dottore potrà diagnosticare la progeria di una bambino, e finalmente potrà dire ai genitori che c’è una cura, e che il loro potrà crescere sano e forte”.

Parolin: “Una grazia averlo incontrato”

“Ho avuto modo di conoscere Sammy, e considero una grazia averlo incontrato. É stato una luce accesa nel mondo, attento all’attualità e pronto a spendersi per la pace nella convinzione che anche il singolo potesse accendere la speranza e cambiare le cose”, queste le parole che il segretario di stato Vaticano, Card. Piero Parolin, in un messaggio letto durante i funerali del biologo.

Zaia: “Ha voluto lasciare un segno”

“Sammy è stato un grande veneto, un personaggio unico nel suo genere, autoironico, intelligentissimo. Sempre pronto con la battuta, eclettico ma soprattutto una persona dal pensiero profondo”, ha detto Luca Zaia, presidente del Veneto, arrivando a Tezze sul Brenta. “Ha fatto tanto per la sua malattia – ha aggiunto – era in un progetto sperimentale già dall’età di 12 anni; ha fatto tanto in vita ed ha voluto lasciare anche un segno dopo la sua scomparsa: ha donato gli organi per la ricerca”. “Come diceva Ugo Foscolo ne ‘I sepolcri’- ha sottolineato Zaia – ‘chi fa grandi cose nella vita si garantisce l’immortalità‘, e Sammy si è garantito l’immortalità non solo per questo ultimo saluto che è affollatissimo, ma con tutta la sua opera che non verrà dimenticata”.

L’ultima lettera di Sammy Basso

“Pensavo a come sarebbe stato il mio funerale, e due cose non mi piacevano: non poterci essere e non poter consolare chi avrebbe partecipato”. Lo scrive in una lettera del 2017 Sammy Basso, con la richiesta specifica che fosse aperta solo nel momento della sua morte. Le sue parole sono state lette dal vescovo di Vicenza monsignor Giuliano Brugnotto, durante l’omelia del funerale. “Ricordatemi pregando ma anche bevendo un bicchiere di vino, facendo festa – scrive Sammy -. Se potessi tornare indietro vorrei ancora essere al vostro fianco. Sappiate che ho vissuto la mia vita felicemente, da essere umano. Non ho perso la mia battaglia contro la malattia, perché non c’è stata nessuna battaglia”. “Ciò di cui non mi pento è di aver amato tanto, per cui amate chi vi sta attorno – conclude -, perché i nostri compagni di viaggio sono quanto di più positivo ci possa accadere…e sappiate che è stato un piacere percorrere la vita con voi”.

Fonte: Ansa

redazione

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