Primo piano

Russia, il voto tra missili e tensioni

Il primo giorno di voto è trascorso all’insegna della tensione in Russia. Le urne aperte hanno visto intemperanze nei seggi, tra bombe molotov e macchie d’inchiostro, mentre sia Mosca che Kiev non hanno rinunciato a intensi scambi di attacchi durante le ore della tornata elettorale. Un raid russo sulla città di Odessa ha provocato 20 morti.

Russia, la prima giornata di voto

I razzi ucraini che hanno martellato per ore la regione di confine di Belgorod, inchiostro versato nelle urne per protesta in diverse città russe, un tentato attacco con una bottiglia incendiaria a San Pietroburgo e bombardamenti di Kiev sui seggi nel Kherson occupato.

È trascorsa in modo tutt’altro che tranquillo la prima giornata della maratona elettorale destinata a riconfermare Vladimir Putin – che ha votato online – alla guida del Paese per un quinto mandato. “Il regime neonazista di Kiev sta cercando di intimidire le persone e interrompere il processo elettorale”, ha accusato il capo del Cremlino, assicurando al tempo stesso che gli attacchi ucraini “non resteranno impuniti”.

Raid russo su Odessa

I tre giorni elettorali, che si concluderanno domenica sera, non fermano però nemmeno gli attacchi russi sull’Ucraina. Almeno 20 persone sono state uccise e 73 ferite in un raid missilistico sulla città portuale di Odessa, secondo un bilancio delle autorità locali. Un attacco definito “ignobile” dal presidente Volodymyr Zelensky che ha condannato “la feccia russa” per aver lanciato due missili, “il secondo quando erano già arrivati soccorritori e medici”. Tra le vittime ci sarebbero infatti anche un medico e un membro delle unità di soccorso. Le presidenziali si tengono anche nelle quattro regioni ucraine parzialmente occupate dai russi e ufficialmente annesse a Mosca, quelle di Donetsk, Lugansk, Zaporizhzhia e Kherson. In quest’ultima, ha riferito la commissione elettorale locale, una bomba è stata fatta esplodere davanti a un seggio, mentre le truppe di Kiev ne hanno bombardati altri due, a Kakhovka e Brilevka. In questa seconda località vi sono “dei feriti”.

Razzi ucraini

In Russia, invece, razzi Vampire ucraini hanno cominciato ad abbattersi fin dalle prime ore della giornata sulla regione di Belgorod, dove nei giorni scorsi forze militari russe inquadrate nelle truppe di Kiev avevano rivendicato tentativi di infiltrazione. Parlando al Consiglio di sicurezza russo, lo stesso Putin ha denunciato che dallo scorso 12 marzo l’Ucraina ha “usato 2.500 uomini, 35 tank e circa 40 blindati da combattimento” nel tentativo di entrare nel territorio russo in direzione di Belgorod e Kursk, ma “il nemico non ha avuto successo”. Nelle ultime ore, però, almeno due persone sono rimaste uccise e cinque ferite negli attacchi su Belgorod, secondo le autorità locali. Il sindaco della città ha smentito voci diffuse dai media di Kiev secondo le quali le operazioni di voto erano state sospese e il governatore della regione, Vyacheslav Gladkov, ha postato un video di lui e di sua moglie davanti al seggio, incoraggiando i cittadini a recarsi alle urne.

Fonte: Ansa

redazione

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